Nick: Quilo Oggetto: Polizze usurarie Data: 4/12/2002 13.23.23 Visite: 107
Un'altra geniale trovata di un nostro parlamentare (non mi ricordo il nome). Obiettivo ammirevole: frenare l'aumento dei costi delle polizze assicurative. Compito dello Stato è garantire una viva concorrenza tra le compagnie, che si ottiene anche offrendo al cittadino una informazione chiara e corretta perché possa scegliere in libertà. Ma il nostro legislatore è più furbo. Volendo fare un atto di forza, potrebbe calmierare le tariffe imponendone la riduzione per decreto. Ma il nostro legislatore è più arguto. Ha pensato di riciclare la normativa sui prestiti usurari equiparando la vendita di una polizza al prestito di denaro. Se il prezzo della polizza aumenta più di un tot, la polizza è fuorilegge. Strozzini gli uni, strozzini gli altri, volgarmente parlando sono daccordo. In realtà, però, la vendita di una polizza non ha niente a che fare col prestito di danaro e se passasse una norma del genere, la si dovrebbe applicare a ogni tipo di vendita, sia di beni che di prestazioni. Risulterebbe per esempio usuraria la partita a flipper, il cui costo non è mai men che raddoppiato. Mi ricordo di quando passò da 50 a 100 lire... tempi duri. Questo genere di aumenti è senz'altro contestabile, ma diciamoci la verità: che c'entra l'usura? Dal mio legislatore io mi aspetto soluzioni serie, non cretinate come questa. Anche perché si possono individuare due casi: L'aumento delle polizze è giustificato o non è giustificato. Se è guistificato, ovvero se è dettato da reali esigenze del mercato, imporne la riduzione significa danneggiare gravemente il mercato. Se non è guistificato, e se non è possibile ottenere un prezzo èiù basso da nessuna compagnia, vuol dire che tutte le compagnie si sono accordate per speculare. E per questi casi c'è l'antitrust. Egregio parlamentare, gli strumenti ci sono, se non funzionano perfezioniamoli, ma evitiamo di fare sempre casini.
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