Nick: Kashmir Oggetto: Correggetemi!! Data: 9/1/2005 18.43.47 Visite: 127
Ciao brutti, sto elaborando la "prova della seconda prova d'esame" caratterizzata da un tema di pedagogia. La traccia è la sottostante, e più in basso ci sono delle mie bozze da inserire nel tema, non vi chiedo di correggermi nei concetti, che sono corretti in quanto alla base dello studio che ho effettuato sui libri di pedagogia e sociologia, ma sull'esposizione. Insomma, sbariate, offendetemi, pigliatemi a capate in faccia se sbaglio, ma soprattutto: correggetemi! (se mi date pure qualche idea non eh che mi offendo eh ). P.S. eddai eddai eddai eddai. Man mano inserirò altre idee. "Durante l'adolescenza si verifica un processo di distacco dai genitori e dall'ambiente familiare. Questo processo lascia un vuoto emotivo (solitudine, sentirsi incompreso, ripulsa) nella vita di ogni adolescente. Per colmarlo, il giovane ricorre al gruppo dei suoi pari. Vi è una seconda ragione per cui il ragazzo ricorre al gruppo dei coetanei: i conflitti, le ansie e le difficoltà incontrate tra le pareti domestiche possono essere condivise e spesso risolte grazie alla simpatia e alla comprensione reciproche. Un terzo motivo è l'insicurezza, il "non capire se stessi", la oscura e globale paura del futuro imminente e la vulnerabilità nei riguardi degli adulti che spinge a ricercare la compagnia dei coetanei". A. PEDON, Psicologia, Armando Scuola, 1988 Il candidato, alla luce delle sue conoscenze ed esperienze, illustri: a. l'influenza del gruppo sul comportamento degli adolescenti; b. l'importanza dei lavori di gruppo nel processo educativo; c. la collaborazione scuola famiglia per superare il disagio adolescenziale. Bozze: a/c-Si tende ad attribuire al gruppo una funzione sostitutiva a quella della famiglia. a/b-La dimensione del gruppo è un fondamentale strumento per la realizzazione del sé. a/c-Spesso il gruppo ha una funzione di "dipendenza" tale da assumere una funzione di risoluzione ai problemi di disagio, di noia e di tristezza. Ciò può essere accentuato da una sorta di collaborazione e coesione che si crea fra i componenti di esso determinate anche dall’anima e dalla storia del gruppo che i ragazzi condividono. Ma spesso non basta a risolvere i problemi cruciali che attanagliano il giovane durante la sua fase di disagio. Istituzioni che dovrebbero contribuire, se non assumere la diretta responsabilità, per risolvere i problemi attinenti all’età e al disagio dei giovani, sono la scuola e la famiglia. c- la famiglia viene vista spesso come un gruppo sociale caratterizzato da conflitti interni che contribuiscono ad allontanare il giovane dalle figure di riferimento che appartengono ad essa. La scuola viene posta come un obbligo. c- Un altro obiettivo che la scuola e la famiglia dovrebbero prefiggersi, è quello di favorire una formazione adeguata al giovane, che gli permetta di vedere in sé la fonte di forza nell’affrontare gli ostacoli che la vita gli proporrà, in modo da trovare in sé la risoluzione dei problemi che spesso si cerca all’esterno.
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