Nick: Viola' Oggetto: Diritto di cronaca Data: 19/1/2005 13.55.13 Visite: 168
Qualche giorno fa la trasmissione "Report" ha parlato della mafia in Sicilia, niente di nuovo sotto al sole, ma la cosa ha provocato la levata di scudi del presidente della Regione, il "mitico" Totò Cuffaro, inquisito per associazione mafiosa. Cuffaro lamentava il danno d'immagine per la sua regione, e pretendeva il diritto di replica. Detto fatto. Ieri sera si è svolto un dibattito tra Cuffaro e l'onorevole Fava. Molto significativo. Cuffaro praticamente rideva in faccia a Fava, che snocciolava dati tipo: almeno il 70% delle imprese in Sicilia sono in mano alla mafia, etc etc... Qualunque cosa l'altro potesse dire, Cuffaro gli rideva in faccia. Lui, l'inquisito per associazione mafiosa. Poi un'intervista a Roberto Faenza, regista di :"Alla luce del sole", sull'omicidio di padre Puglisi, a Brancaccio. Diceva faenza che a Brancaccio era stato possibile girare solo alcune scene, in quanto la troupe era stata pesantemente minacciata, e inoltre aveva ricevuto varie telefonate "amichevoli" da politici che lo esortavano a lasciar perdere l'argomento, per "non riaprire vecchie ferite". E Cuffaro continuava a ridere, sostenendo comunque che di queste cose è giusto non parlare, perche "danneggiano l'immagine della Sicilia". Senso di deja vù. Era Andreotti che ai "tempi d'oro" della DC tuonava contro il neorealismo, dicendo che "i panni sporchi si lavano in famiglia"? Insomma per rubare la battuta a Don Fabrizio: "tutto deve cambiare affinchè tutto resti uguale". Poi facevo una considerazione peregrina: ma come mai da circa 12 anni in Sicilia tutto tace? Come mai non vengono più ammazzati giudici, commissari, uomini politici? mah, mistero...
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