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Nick: mir
Oggetto: correndo
Data: 20/1/2005 21.35.0
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C'è una persona che vedo spesso tra Vomero e Arenella.
E' una ragazzo sulla trentina, con gli occhiali e un cappello con visiera calato in testa, un cane nero e un paio di grandi borse.
Spesso lo vedo alla fine di via Luca Giordano o nelle strade che costeggiano lo stadio Collana. Sta seduto in un angolo della strada col cane che dorme su un lettino e il piattino per le offerte davanti.
La cosa che mi ha sempre colpito di lui è che non chiede mai la carità.
Sta lì in silenzio e guarda la gente passare.
E quasi non ci si accorgerebbe di lui se non promanasse da lui un gran senso di dignità. Mi dà l'idea di uno che fa questo per scelta e forse è così.
Stasera l'ho visto mentre correvo verso al metro di piazza Quattro Giornate.
Stava in un punto assai buio. L'ho sorpassato di qualche metro prima di realizzare che stava seduto lì e che, come al solito, non aveva elemosinato l'offerta.
Sono tornato indietro e gli ho messo un paio di monete nel piattino (ste monete mi fanno sentire povere anche delle offerte che in realtà non sono.. in assoluto..vabbè).
Il primo ringraziamento che mi ha dato era una voce roca come quella di uno che non parlava da chissà quanto (faceva freddo stasera).
Io rispondo sempre dando del "lei" e gli augurato una buona serata.
Che risposta del cazzo.
Che buona serata potrà avere? Dove dormirà? E domani?
La seconda volta mi ha salutato con la voce chiara, con un bel timbro e senza nessuna inflessione dialettale.
Lo so, mi sta simpatico anche perchè ha quel cane che è curato e tranquillo come spesso non riesco a notare nei cani d'appartamento.
Certe volte vorrei rompere queste barriere nella testa che mi impediscono di fermarmi e Parlare. Parlare con la maiuscola.
Qualche volta varrebbe la pena di fermarsi e scambiarsi qualcosa. Giusto per uscire da questo guscio di vago che pervade ogni gesto.
Invece non appena le monete hanno tintinnato nel piattino, anche stasera, mi sono girato sulle mie scarpe da 75 euro e mi sono diretto verso la metro e verso impegni che non avranno nessuna importanza nel bilancio di una vita.
