Nick: Franti Oggetto: Se potessi Data: 24/1/2005 19.33.28 Visite: 172
La riporterei con me, non al Cinema, ma a casa mia, per farle vedere "Big Fish" in poltrona, sotto un plaid, e svegliarla se si addormenta e farla commuovere. Le ripropporrei, con la mia richiesta esplicita e a bruciapelo, di scopare con "Policy Of Truth" dei Depeche Mode, da sottofondo. Mi rifarei lavare la schiena con quel bagnoschiuma puzzolente alla cannella, senza proferire alcuna parola e alcuna lamentela. Le direi di "Sì" ad un suo invito per dormire da lei, senza rispondee "No preferisco andare a fare un giro con Mario". Le direi la verità sul quel perizoma "trovato" nel mio zaino. Quella verità che ho già detto, insomma. La riporterei in montagna a mangiare il fagiano all'aceto balsamico e a bere del vino rosso, fino ad ubriacarci di nuovo e dormire in auto, per poi svegliarci il mattino dopo con le ossa a pezzi. La riporterei a sentire "Pelle" degli Afterhours Live in Pozzuoli, cantata a squarciagola da Manuel Agnelli. Le ridirei "Mi hai rotto il cazzo tu e le tue esperienze che fai pagare a me. Che cazzo c'entro io col tuo Passato". Andrei di nuovo con lei a La Vineria del Centro e bere Fiano, al punto da vomitare pure l'ostia della Prima Comunione. Non andrei più a Milano. Ripasserei davanti a quel Cinema Porno di Serie B con la sua insegna rosso ruggine che ripete: "Vietato Ai Minori Di Anni 18. Se Siete Contro Le Luci Rosse Non Entrate". La riporterei su quel taxi che trotterella nella sua corsia preferenziale, abbassando il finestrino e facendo entrare nell'abitacolo l’aria amara delle sei del pomeriggio, per il mio meno trionfale "Ritorno a Casa". Rifarei i 200 Km in auto, giustificando l’attenzione che riservavo all’altra con la necessità di non voler pensare alla solita vacanza dove solo le "zanzare dell’inverno" avrebbero osato rompermi i coglioni. Le permetterei, rischiando, di portare i colori in un mondo in bianco e nero. La riconvincerei sulla circostanza che, spessissimo, puoi vedere un salice piangente che ride. Basta prestare attenzione. Non andre più a letto con lei e con il mio cruccio per poi ristrovarlo, il mattino seguente, di nuovo lì, nel mio cervello. Come quelle notti in cui ci si sente su e quando arriva il mattino si comincia a sentire che ciò che ci ha tenuto su fino ad allora inizia a scendere. Non le direi, nell'occasione della sua congiuntivite, da me trasmessa, "Non vale la pena di guardare con due occhi". E, in tale circostanza, non chiuderei un occhio per consolarla o quasi. Non parlerei con lei del suicidio di quel mio amico. Suicido suona male. Meglio "Farsi Fuori". Le rifarei leggere la storia di Johnny Freak su Dylan Dog per vederla piangere. La riporterei a quella festa con quei miei due amici, con il bicchiere di grappa che si spacca in bocca, perchè è una cosa che ti stordisce. Il prossimo Natale rifarei con lei l'albero. Fiacco e striminzito come l’alberello di Charlie Brown, nella storia più triste che abbia mai letto. Le chiederei di buttare via i profilattici chè il lattice mi "irrita" l'amplesso. Se potessi. Ma mi rompo troppo il cazzo. E il mondo che continua a muoversi intorno. Vittorio Emanuele P.S. - Muchas Gracias ai Depeche Mode, ai Collages, a Francois Keworkyan. |