NICOTINA? MAH....

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Nick: Althusser
Oggetto: NICOTINA? MAH....
Data: 25/1/2005 1.34.46
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A finale a me Hugo Rodriguez non mi piace assai. In teoria dovrebbe piacermi, ma non so perchè i suoi film mi suscitano, invece, sempre espressioni come: e quindi? Nicotina non fa eccezione. La storia è in tempo reale, cioè dura quanto il film, e prosegue con un effetto domino di errori, generato dalla cazzata originaria di uno dei protagonisti. Lui è una specie di hacker, ma oltre a usare le sue capacità per bucare i sistemi di protezione di banche svizzere, ha anche installato alcune piccole cam che gli permettono di spiare la sua vicina di casa, di cui è innamorato.

Mi ricorda molto il nerd medio da web, cioè si, proprio come molti di voi che state leggendo, non fate gli gnorri, con la differenza che voi non sapete entrare nei software delle banche svizzere, ma solo essere impacciati e innamorati di qualche tipa stilnovista, che con voi parla parla e poi la da al primo zozzoso ignorante, chiedendosi tralatro se è lui che dopo averla trombata si deve sentire imbarazzato perchè ignorante, o se deve essere imbarazzata lei perchè lui è ignorante e quindi inferiore. Insomma una cosa contorta, fatto sta che la da al zozzoso e non a te brufoloso nerd di merda che stai leggendo e che somigli al cazzone protagonista da cui si origina la storia.

Si fa sgamare dalla vicina, che entra a casa del nerd e rovescia un tot di cd coprendo quello con i codici di una banca svizzera che lui deve consegnare a due complici, i quali a loro volta devono scambiare sto cd coi codici con due russi e beccarsi in cambio 20 bei brillantoni luminosi e di valore. Il nerd nel casino che si crea sbaglia cd e da questo errore prende vita una serie di omicidi più o meno cruenti che accompagna lo spettatore fino all'ultima scena.

Poi, stranezza, in sala c'erano solo tipi alla Quentin Tarantino, ma non alla film di Tarantino, ma proprio con quelle facce da soggettoni alla Tarantino, vi dirò: su 50 persone 47 avranno avuto gli occhiali, gli altri 3 erano 3 onesti ragazzi di strada di piazza del Gesù. Ogni tanto ci scambiavamo sguardi furtivi, ma soddisfatti, mentre intorno i nerds ridacchiavano felici fra esplosioni di arterie e sangue che schizzava. Va tutto bene dicevano loro, basta che sia finto, pensavo io.

Poi è finito e sono tornato a casa.