Nick: NEVERLAND Oggetto: L'Era degli Eroi... Data: 28/1/2005 11.4.41 Visite: 72
...ovvero, vi presento "Marvels"! Capita a fagiolo l'uscita odierna del 19° Book dei Classici del Fumetto di Repubblica Serie Oro, proprio dopo le interessanti discussioni superoistiche/cinematografiche intavolate ieri su questo stesso forum in un thread dell'amico Filippo B{L}U. http://www.ircnapoli.com/forum/show.asp?id=507099&fid=12&tid=0 In edicola da oggi a soli 6,90 euro (prezzo stracciato in quanto il vecchio book della Panini Comics costava circa 20 euretti) troverette infatti: Marvels - "L'era degli eroi" di Kurt Busiek e Alex Ross.
Ma che c'entrano il thread di Filippo e il cinema con Marvels? Beh potrei dire che in fondo gli eroi che siano di carta o celluloide sono sempre eroi, qualcuno però potrebbe citarmi Brecht dicendomi "povero il mondo che ha bisogno di eroi" e io potrei rispondergli citando a memoria un dialogo di Zia May in Spider-Man 2... http://www.ircnapoli.com/forum/show.asp?id=339898&fid=12&tid=0 ma diverebbe una cosa troppo mentale e filosofica, per farmi capire basterebbe solo far leggere al mio interlocutore una copia di Marvels ed adesso vi spiego anche il perchè.
Come sarebbe il mondo se i super eroi esistessero davvero? Come reagirebbe l'uomo comune di fronte alla venuta di queste "meraviglie"? Cosa faremmo se davanti ai nostri occhi si stagliasse un essere fiammeggiante o un potentissimo anfibio? Fuggiremmo o rimarremmo sbalorditi a guardare? E quale sarebbe il nostro primo pensiero, la nostra sensazione a riguardo?
La scena avviene sul ponte di Brooklin: l'Uomo Ragno e Goblin si stanno affrontando, dando vita ad uno di quegli scontri che solo nell'immaginario dei lettori dell'arrampicamuri hanno un fascino grandissimo, tanto che Sam Raimi lo ha reso (seppur con mille imprecisioni) una delle scene più spettacolari del suo "Spiderman"; questa volta però è diverso, perché noi non leggiamo le battute di Spidey o le risate di Goblin, non siamo tra i grattacieli a veder volteggiare l'eroe dietro al folletto verde, siamo sul marciapiede insieme al reporter Philip Sheldon e insieme ad altre persone comuni e guardiamo lo scontro tra i due con lo sguardo rivolto verso l'alto...stiamo leggendo Marvels!
Questa è l'idea su cui si basa Marvels, quello che potrebbe essere definito un capolavoro del fumetto americano. Una delle storie che più hanno la capacità di modificare la nostra mentalità di lettori. Marvels mostra alcuni degli eventi più significativi della storia della Marvel (dalla seconda guerra mondiale, all'arrivo di Galactus, fino alla morte di Gwen Stacy) attraverso gli occhi dei normali cittadini, o più precisamente attraverso l'occhio del fotografo Philip Sheldon. MARVELS non potrebbe mai essere considerato un capolavoro se non si prendessero in considerazione le magnifiche tavole dipinte da Alex Ross, vero e proprio genio del pennello che ci regala la versione più realistica mai vista dei super eroi d'oltreoceano.
Il fumetto è diviso in quattro capitoli, più un capitolo in cui si narra la nascita della prima Torcia Umana e che rappresenta l'ideale prefazione di tutta la vicenda. Il primo capitolo si svolge durante la prima guerra mondiale e mostra un giovane Sheldon seguire con un interesse, che va oltre il semplice spirito giornalistico, le imprese di Namor, della Torcia Umana e del leggendario Capitan America. Assistendo ad uno scontro tra Namor e la Torcia, il reporter perde l'occhio a causa di un mattone vagante. In questo capitolo ha luogo una specie di folgorazione: Sheldon prova una stima incondizionata, quasi una fede religiosa, per quelle che lui definisce "meraviglie".
Nel secondo capitolo, che invece è ambientato negli anni '60 (anni durante i quali proliferano supereroi come i Fantastici Quattro e l'Uomo Ragno), Sheldon sfrutta la notorietà acquisita e l'enorme archivio di foto ritraenti supereroi per pubblicare il libro fotografico Marvels, usando come copertina una spettacolare foto di GiantMan. Ora Sheldon non solo ha una fede religiosa nei confronti delle meraviglie, ma ne è diventato il profeta, il predicatore. Un predicatore con tutti i canoni, compresi il razzismo e l'intolleranza nei confronti di chi ritiene contrari ai suoi convincimenti i mutanti. Si deve ammettere che, leggendo Marvels, l'effetto potrebbe essere quello di rimanere delusi e stupiti per l'ostilità di Sheldon nei confronti dei mutanti, specie quando lancia un mattone addosso a Bobby Drake, l'Uomo Ghiaccio. Solo quando viene a sapere che le sue figlie giocano con una mutante, Sheldon si rende conto della follia sua e delle folle razziste.
Il terzo capitolo narra l'arrivo di Galactus, ma soprattutto narra il terrore della popolazione che vede in televisione la sconfitta dei Fantastici Quattro. Quando Galactus lascia la terra dopo aver combattuto col quartetto e con Silver Surfer, in mancanza di spiegazioni l'opinione pubblica ritiene che l'arrivo del gigante extraterrestre sia stato solo una farsa, che il mondo non abbia mai rischiato l'apocalisse. Sheldon è stufo di predicare ad una folla sorda, le sue certezze si fanno meno solide e anche lui inizia a nutrire dubbi sui suoi meravigliosi idoli.
Il giorno in cui lei morì è un capolavoro. Sheldon ormai vecchio lascia alla sua assistente il compito di pubblicare il seguito di Marvels. Lui ha deciso di chiudere la sua carriera con un libro in cui dimostrare l'innocenza dell'Uomo Ragno, accusato di aver ucciso il capitano della polizia della polizia Stacy (ucciso invece dal Dottor Octopus). Interrogando la figlia del capitano Stacy, la giovane Gwen, ritrova la passione per le meraviglie. OCCHIO, ECCO IL PUNTO DEL DISCORSO, ECCO A COSA O MEGLIO A CHI SERVONO GLI EROI DI CARTA E NON. "Vidi gioia e meraviglia sul suo volto e capii l'errore che avevo fatto. Alcuni di noi disprezzano le meraviglie. Non le consideravano. Ma non era questo che contava. Loro non erano qui per avere l'approvazione dei poveri di spirito. Erano qui per salvare gli innocenti. Per salvare quelli come Gwen." Questo pensa Sheldon mentre Gwen guarda estasiata una sfilata di carri del popolo di Namor. Poi lo scontro tra Goblin e l'Uomo Ragno, la morte di Gwen e Sheldon che si ritira, cercando nella sua famiglia la normalità. Normalità come quella del giovane postino Daniel Ketch, il futuro Ghost Rider. L'ultimo capitolo, e più nello specifico la frase di Sheldon riportata, è anche un modo per spiegare perché noi leggiamo i fumetti, perché generazioni prima di noi e generazioni dopo di noi sono accomunate dalla passione per il fumetto. I fumetti non sono per quelli che li disprezzano e li considerano una forma d'arte minore. I fumetti sono per quelli che ne apprezzano la magia, per quelli come noi.
MARVELS è indubbiamente una delle opere più interessanti del decennio passato ed ha l'indiscutibile merito di affrontare il mito del super uomo in calzamaglia in un'ottica totalmente diversa dal solito, proponendoci le reazioni di meraviglia o di terrore conseguenti all'avvistamento di un essere dai super poteri da parte dell'uomo della strada. Una storia di super uomini adulta, dunque, che coinvolge anche il lettore più smaliziato inducendolo a vivere in prima persona le sensazioni provate dagli abitanti di New York e che tutti sognamo di provare. Che altro aggiungere se non... correte a comprarlo!
"...Loro (gli eroi) non erano qui per avere l'approvazione dei poveri di spirito. Erano qui per salvare gli innocenti. Per salvare quelli come Gwen... sono qui e resteranno qui per sempre soprattutto per quelli che ne apprezzano la magia, per quelli come noi." Fonti: ubcfumetti.com amazingcomics.it repubblica.it fumettidicarta.it © Degli Aventi Diritto. |