Nick: Franti Oggetto: Dannyyyyyyyyyyyyyy Data: 1/2/2005 11.57.29 Visite: 289
Ero abbastanza preso. Anzi, no. Ero preso proprio. Fino a quando mi propose un fantomatico e futuro, ma molto futuro, week end a Parigi. Non che non mi piaccia sognare, anzi, non immaginate quante volte prendo un treno e faccio Neverland andata e ritorno, tant'è che ho pensato di fare un abbonamento, ma quando sono preso preferisco rimanere con i piedi per terra. Senza strafare. Da molto tempo a questa parte. Non so neppure bene l'odore che porti addosso, non so se sopporti un rutto e se sorridi se faccio un rutto, non so come baci e come muovi la lingua, in che posizione dormi, e mi parli di Francia e dintorni da vedere come se fossimo intimi intimi intimi e con una bimba in arrivo? Per cercare cosa, poi, a Parigi, in Fracia? Cherchez la Femme? Beh, a 'sto punto ci andavo da solo a Parigi. No? E così lei pensava al week end a Parigi e io, quasi naturalmente e con un distacco improvviso, pensavo a perfezionare la mia imitazione dello Zombie Sentimentalone del film "Il Giorno degli Zombies", nella scenna in cui lo Zombie Sentimentalone scopre la musica grazie ad un walkman ed è felice e perde la bava dalla bocca, mentre ascolta, con le cuffiette, una canzone dei Funkadelic. T'avevo messo alla prova. Ecco, era un'altra "Relazione all'Edenlnandia". Quando avevo cinque o sei anni i miei mi portavano ad Edenlandia. Io ad Edenlandia ci stavo benissimo, ero felicissimo, tanto che volevo chiedere a papà se poteva far costruire una casa tutta per noi ad Edenladia. Così che il mattino, appena sceso, mangiavo la mia ciambella e via, su per il Castello dei fantasmi, per i Tronchi sull'Acqua, per la Ruota Gigante, per l'Autoscontro, eccetera. Ma, dopo aver mangiato due ciambelle e una pizza, dopo aver bevuto una Coca Cola, dopo aver fatto il giro di tutte le giostre, mi rendevo conto che Edenlandia, per quella giornata, m'aveva stancato. E che, quindi, non era giusto chiedere a papà un sacrificio tale, quanto quello di spendere tanti soldi per far costruire una casa tutta per me, ad Edenlandia. Sarebbe stato meglio evitare e tornarci ogni tanto, ad Edenlandia. Meglio far spendere soldi a papà per qualche altra cosa. T'avevo messo alla prova. Senza volerno ed eri diventata una giostra di Edenlandia. Una giostra da farci un giro, ogni tanto. Era meglio una donna che al mio "Ehi, come stai, come ti senti?", mi rispondeva: "Bene Piè. Sto normale, anzi no, sto seminormale". Mi emozionava per un nulla, insomma. E mi faceva sorridere. E intanto Armando era sul Vesuvio annevato e gridava "Dannyyyyyyyyy, figlio miooooooooooo", come in Shining. Beato lui. Vittorio Emanuele |