Nick: Kashmir Oggetto: Piccoli grandi eroi Data: 11/2/2005 16.34.27 Visite: 118
Ha sei anni, è biondo, ha gli occhi grandi, grandissimi, e azzurri. Si chiama Federico, è uno dei bambini della classe 1 B della Francesco Toscano, la scuola nella quale oggi ho iniziato il primo giorno di tirocinio. Ha una voce dolcissima, innocente, nei suoi enormi occhi azzurri come il cielo si possono vedere mille sfumature diverse di gioia, la gioia che provano i bambini nel vedere il bello in ogni cosa, nell’emozionarsi in ogni nuova scoperta, nell’amare il mondo ogni giorno non conoscendone il lato oscuro. E’ bello ignorare il lato oscuro, a quest’età. Io lavoro come animatrice in estate, nei villaggi turistici, mi occupo di mini-club, e stare a contatto con tante anime delicate mi ha dato l’opportunità di guardare molte cose in maniera diversa, decisamente migliore, non parlo esclusivamente di positività, ma di colori, e molto altro. I bambini mi adorano da quando ero piccola, molte persone mi hanno detto che ho un bellissimo dono, che hanno diverse persone, ma non molte, che si chiama "istinto materno". Tutti hanno un dono. Io sono felice del mio. Li faccio divertire tantissimo, mi basta fare un’espressione buffa, mi basta mettere dei capelli finti fatti col cartoncino sulla mia testa, o sul mento come barba. Mi basta fare le smorfie ad Eleonora che fa delle domande rompipalle, mi basta attaccarmi alla fronte un mini cappellino di cartoncino colorato, per farli scoppiare in una fragorosa risata. Federico ha riso tantissimo, e quando rideva le sue guance diventavano sempre più rosse, e i suoi minuscoli dentini sembravano quasi fuoriuscire dalla bocca, i suoi occhioni azzurri, più azzurri, più grandi. Quando stavamo attaccando il rossetto sul cartellone dove era disegnata la figura femminile, la piccola Elisa ha detto "a me non piace il rossetto". Ed io le ho detto; "fai bene tesoro, sei bellissima così, non hai bisogno di quella robaccia!" E lei ha appoggiato la testa sulla spalla, si è portata le manine al viso ed è arrossita, tutta lusingata lei. Quando sono andata via i bambini mi hanno riempita di abbracci e baci, Federico più di tutti, forse anche lui ha avuto un particolare "interesse" per me. Il suo "Ciao Maestraaaa", risuonava più forte di tutti, forse per quella vocina squillante, o forse perché in lui ho visto il bambino che è dentro di me (non capite male). Vedere quei bambini ridere con me, appassionarsi ad ogni cosa che organizzavamo, ad ogni gioco inventato, ad ogni disegno, ad ogni immagine, figura, sorriso…è stato come guardare dall’alto il mondo di notte, con miliardi di luci brillare fino a farlo sembrare una stella. Ho voluto condividere la mia gioia con voi.. Non vedo l’ora che venga Lunedì..
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