Nick: tupamaro Oggetto: Università (scandali) Data: 11/2/2005 19.46.27 Visite: 92
Il governo promuove a facoltà la Scuola di alta formazione Jean Monnet di S. Leucio, frazione di Caserta che fa parte della Seconda università degli studi di Napoli. La finanzia, inoltre, con due milioni di euro all’anno per tre anni, UN QUINTO DELL’INTERO FONDO AGGIUNTIVO STANZIATO PER L’UNIVERSITA’ IN ITALIA. Polemizzare? Certo! Contro l’emendamento alla Finanziaria, approvato in extremis a fine dicembre si potrebbe dire ad esempio che l’esecutivo non può scavalcare gli ordini accademici (...e lo dice uno che con questi, nel vissuto, non è mai andato troppo d’accordo!) e decidere che la Monnet diventi facoltà: direi che è una violazione dell’autonomia universitaria...o no?! Inoltre sarebbe molto più giusto finanziare le facoltà dell’Ateneo: se non sbaglio contando solo la facoltà di Giurisprudenza a Napoli mancano aule, laboratori e computer per 12.000 iscritti! e, sempre se non vado errato, Giurisprudenza è una delle facoltà più "élitarie" dell'Ateneo. La Monnet (basta visitare il suo sito web) promuove master e corsi di alta formazione, organizza convegni, stipula accordi di ricerca con istituzioni nazionali e internazionali. Pochi i docenti incardinati: un paio di ordinari, un paio di associati e 7 ricercatori. E’ diretta da Gaetano Liccardo, 74 anni, napoletano, nome di spicco nella loggia massonica della P2, docente fuori ruolo di Diritto tributario, una vita trascorsa tra università e consigli di amministrazione di banche e finanziarie... Liccardo insegna anche alla Link University di Roma, presieduta dall’ex ministro degli interni Vincenzo Scotti dove tra i docenti spiccano i nomi di Francesco Cossiga e Christopher Andrew (curatore del rapporto Mitrokhin)...nomi rassicuranti! Ennesima minaccia alla libertà di studio: PROTESTIAMO CONTRO LA "Jean Monnet" e CONTRO QUESTA FINANZIARIA che, seguendo l’esempio delle politiche allo studio della straliftata Letizia, continua a privilegiare gli studenti ultra-facoltosi ai danni di tutti gli altri. Suerte, Tupac.
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