Nick: Coatlicue Oggetto: De Amicitiae Data: 22/2/2005 10.53.22 Visite: 126
I genitori, si sa, non ce li scegliamo. Sono loro che scelgono di metterci al mondo. È tutta una questione di fortuna, da entrambe le parti. Chiamiamola anche statistica. O probabilità. Immaginate la lotteria. La dinamica è la stessa. Se vengono estratti tutti i numeretti che compongo il tuo biglietto, la vincita è assicurata. Non è detto che tu debba per forza avere il primo premio. Ci sono anche i premi minori. Quelli di consolazione. Ergo: genitori non del tutto perfetti ma nemmeno così stronzi. Tuttavia, se hai davvero sfiga e la magica sequenza non viene estratta, allora non resta che rassegnarsi. Perché, in fondo, i genitori non sono che esseri umani e come tali possono dividersi nelle due grandi e meravigliose categorie che distinguono il genere umano: i buoni e i pezzi di merda. Non ci sono mezze misure o compromessi. Almeno per me. Gli amori vanno e vengono, sono corpi che si susseguono nel tuo letto, sperma dai sapori diversi, odori, sudori, parole dette e ridette, promesse mai mantenute, fino a quando non ti capita l’Eccezione, ammesso che esista e se esiste è davvero una gran botta di culo. Un’altra lotteria. Gli amori non sempre ce li scegliamo. A volte ci capitiamo dentro con caparbietà, manco fosse l’ultima occasione della vita. Balle. Non esiste nessuna ultima occasione fino a quando quel muscolo nel petto pulsa. Gli amici ce li scegliamo. Sempre. E li sta la fregatura. Se ce li imponessero sarebbe molto meglio perché sapremmo bene con chi prendercela nel caso in cui le cose non funzionino. E invece no, è la libertà di scelta che ci fotte. È l’amicizia stessa e il significato che le dai che ci fotte. Per chi ci crede, ovvio. Nulla di più brutto che scoprire che le persone con cui hai condiviso tutto siano solo "conoscenze", magari a un buon livello, ma nulla di più. Perché l’interesse in comune, l’attrazione, la condivisione, non ti rendono una persona amica. Non bastano. Non sono condizioni necessarie e sufficienti. Con la mia migliore amica condivido pochissimi interessi. Lei ascolta la Pausini, io i Tool. Per esempio. Lei balla latino americano. Io l’house. Eppure siamo amiche da quasi 25 anni. Perché? Perché c’è il BENE, c’è il rispetto. Perché siamo due personalità contrastanti e contraddittorie che non temono il confronto e che amano lo scambio. E non ci fottiamo a vicenda. Allora andate a quel paese voi donnicciole da quattro soldi che fate tanto le emancipate e poi appena vi mettete con un uomo diventate degne rappresentanti dell’abnegazione ai suoi "stati umorali". Aria. Sciò sciò. Fatemi respirare. Questa notte ho perso un’amica e mi sono ritrovata una conoscente in più sul groppone. Un minuto di raccoglimento, per favore.
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