Due ore a volte valgono una...

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Nick: pearl jam
Oggetto: Due ore a volte valgono una...
Data: 1/3/2005 3.4.9
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Non bisogna dare nulla per scontato.
A volte la mattina aprendo gli occhi ,non sono ne' contento ne' triste.
Mi alzo,avendo ben chiaro il solo fatto che inizia un nuovo giorno da DOVER vivere.
Ed allora faccio di tutto per non deludermi.
Mi dedico il mio tempo.
E allora scrivo e fumo e leggo poesie e mi trastullo davanti a quei giochini infernali.
E poi il fon ,la dieta ,i soldi che mancano ,le scommesse ,e qualche pensiero che ha gli occhi di donna.
E nei ritagli di tempo sogno di questo e quell'altro.
E penso ai viaggi che ho fatto,e quelli da dover fare.
E ai giorni intrisi di puzzo d'ospedale ed a quelli che sanno di mare e spiaggie sporche.
Non dovremmo mai dare nulla per scontato,perche' a volte la cosa meno scontata da fare e' proprio l'ostinarsi a vivere ripetutamente ,come il vacillare perpetuo d'un pendolo inchiodato in un orologio oramai stanco.
E non e' vuoto,ma solo voglia d'essere da qualsiasi altra parte.
Capita a tutti,e pochi ci danno il giusto peso.
Molti ci rimangono sommersi sotto questi pensieri,altri li fan scorrere via piu' velocemente del sapone sotto l'acqua corrente.
Altri non pensano,ma si svegliano comunque tutte le mattine.
Non dovrei dar nulla per scontato ma,malgrado me,a volte mi obbligo a farlo.
Poi capita qualcosa che ti tiene sveglio per qualche ora .Ti fa lentamente uscire da quel torpore e,devo dirla tutta,si sente un gran freddo .
Figurarsi poi,quando c'e' la neve.

Capita un cinema dove tutti son ben vestiti e ben pettinati che carezzano la propria donna o si puliscono le scarpe firmate dalla fanghiglia.
E tu invece ,sporco rozzo ,con un cappello consumato sulla testa vuoi solo vederti un film.E speriamo che ne valga la pena.
Ne vale sempre la pena...

Entro in sala,ed il buio fa pendant con la tua voglia di nulla.
Tu ,lo schermo ,i tuoi pensieri e Clint Eastwood che si muove a passi di jazz tra una scena e l'altra.
Inquadrature in chiaro-scuro che ti fanno ribollire il sangue.Dialoghi intrisi di una superba realta' ,triste e vissuta.
E la Swank che cerca di vivere la propria vita inseguendo un sogno fra piatti sporchi e mance lasciate li' per caso.
E Morgan Freeman che sputacchia saggezza da quei suoi occhi pieni d'Africa e di un'America che non esiste.
Ed una storia scolpita ad arte fra diseredati messi in un angolo anche da Dio ,preti emaciati nell'anima dalla loro stessa chiesa,uomini che tentano di dare un senso a tutto quello che proprio un senso non sembra averlo.
E questa storia ,con tutti i suoi risvolti si chiude dentro un ospedale.Fra tubi per respirare ,flebo ingiallite dai medicinali ,mura bianche ed infermiere vecchie e grasse.
Una donna,il suo sogno ,e la sua scelta.
E tu sei li' con loro,perche' in quelle due ore non hai nient'altro di meglio di fare.E per il potere delle immagini cosi' benevolmente e poeticamente elargite, anche a chi non sa che farsene.
Ed e' qui che ho iniziato a sentire freddo.Ho pensato alle scelte degli uomini.Ed ai miei sogni, e alla loro realizzazione che esiste solo nella mia testa.
E per due ore avevo gli occhi aperti ed il cuore anche.
Credo fermamente di non dover dar nulla per scontato.Ne' me,ne' le persone che mi vogliono bene,tutta la mia vita.
Che mi ostino caparbiamente a vivere con la mia dignita',ed i miei sogni in bianco e nero.
Che non so combattere per loro come per nulla.Che porto a bandiera ogni qual volta c'e' una vera sfida da affrontare,ma che poi ammaino appena a casa,nel letto,quasi per stare a dormire.
E non dovrei dar per scontato nemmeno cio' che ritengo avere come talento.Ma coltivarlo ,dargli aria,respirare di esso e viverlo giorno per giorno.
Perche' succede tutto tremendamente in un lampo.
E lei,la protagonista di questa storia,si trova a scegliere.Ed a morire.Sapendo d'aver avuto la sua occasione.
E tutti muoiono:mentre lavano i pavimenti,vendono azioni,rubano sterei,amano donne,creano le guerre e le combattono.
TUtti muoiono.
Ma un essere umano deve morire felice, se sa d'avere avuto la sua occasione.
Lei lo sapeva.Ed ha scelto di morire.Non so se fosse felice.
Il film e' finito e le luci si sono accese.Ed io con gli occhi rossi gonfi di vile e sentimentale egoismo ,mi sono rituffato nella monotonia di facce che non avevano capito niente.Ed anche se sapevo,io,ho richiuso il cuore e la mente.
Per due ore ho sentito di non dover dar nulla per scontato e poi mi sono rituffato nel mio vuoto ,sperduto fra il nulla ed un addio.
Sono uscito ,e mentre uscivo con gli ultimi stralci di freddo che m'abbracciavano l'anima ,ho chiesto a Dio,o chi per lui,di darmi un segno.Un banale monito al nulla da parte di un confuso e cristiano ragazzo.
Ed era il 28 Febbraio e fuori c'era la neve alta ed il freddo dell'anima,nonostante i 3 gradi,era scomparso ed il mio Dio,forse,era sotto le coperte a ridersela di gusto .

Grazie per l'ispirazione,e per qualche frase,a quel capolavoro che e' MILLION DOLLAR BABY(lo consiglio vivamente a...anzi no,non guardatelo).