Nick: Cattivo Oggetto: Ucciso come un boss a 15 anni Data: 11/3/2005 0.5.25 Visite: 122
FREDDATO COME UN BOSS, MA AVEVA SOLO QUINDICI ANNI Il corpo del ragazzo di 15 anni ucciso nel Napoletano NAPOLI - Un colpo di pistola alla testa esploso a distanza ravvicinata. Cosi', con modalita' simili alle esecuzioni di camorra, e' stato ucciso in una strada solitaria di Mugnano, nell'hinterland settentrionale di Napoli, Sebastiano Maglione. Avrebbe compiuto 15 anni a maggio, era cresciuto in un ambiente difficile (il padre ritenuto legato alla camorra) e aveva avuto gia' problemi con la giustizia. Il movente dell'omicidio, una volta tramontata l'ipotesi che fosse rimasto vittima di un tentativo di rapina sfociato in tragedia a causa della sua reazione, appare ancora confusa. Nel riserbo che avvolge l'indagine della polizia e' emersa con il passare delle ore una ipotesi che appare quella maggiormente accreditata. Il ragazzo, che era in compagnia di un amico di 16 anni, sarebbe stato ucciso nel corso di una lite con alcuni (probabilmente due) coetanei. Sebastiano aveva una pistola giocattolo modificata, in grado di offendere, ritrovata sul posto dalla polizia. A un centinaio di metri dal luogo dove e' stato freddato, in via Rossetti a Mugnano, sono stati rinvenuti due bossoli, dello stesso calibro del proiettile che ha ucciso Sebastiano. Si puo' supporre quindi che i due, in sella ad un ciclomotore Honda SH, siano stati inseguiti dai ''rivali'', i quali hanno sparato al loro indirizzo i due colpi prima di raggiungerli. Quando la fuga e' terminata, uno dei giovani si e' avvicinato e ha ammazzato il ragazzo con un colpo alla testa. Una pista che potrebbe essere confermata proprio dal racconto dell'amico di Sebastiano, rintracciato dalla polizia e interrogato a lungo in questura. Forse e' stato proprio il testimone a proporre in un primo momento la falsa pista del tentativo di rapina da parte di cinque o sei balordi che intendevano impossessarsi del motorino. Sebastiano era figlio di Francesco Maglione, un pregiudicato di Giugliano in Campania (grosso comune a pochi chilometri da Mugnano), ritenuto dagli inquirenti vicino al clan capeggiato da Francesco Bidognetti - soprannominato Cicciotto e' Mezzanotte - una della principali organizzazioni camorristiche attive in provincia di Caserta. L'uomo, accorso tra la folla di amici e parenti sul luogo dell'omicidio, si e' abbandonato a scene di disperazione. Sarebbe comunque da escludere una relazione tra il delitto di via Rossetti e l'attivita' del presunto boss della camorra. Meno plausibile appare agli inquirenti l'ipotesi secondo la quale Sebastiano e l'amico avessero tentato di mettere a segno la rapina, scegliendo pero' come obiettivo la persona sbagliata. Avrebbero cioe' puntato la pistola contro una persona armata che avrebbe reagito, uccidendo il ragazzo e dandosi poi alla fuga. Una ricostruzione che appare pero' incompatibile con la dinamica del colpo di pistola esploso a contatto con la testa. Sebastiano, secondo quanto riferito dagli investigatori, aveva precedenti per rapina. Non e' chiaro se anche il suo amico avesse avuto problemi con la giustizia. La polizia fa sapere di essere vicina alla risoluzione del caso, senza pero' fornire dettagli che, a giudizio degli inquirenti, potrebbero compromettere l'esito delle indagini. ''Siamo veramente sconvolti dall' ennesimo episodio di violenza verificatosi nel nostro territorio: purtroppo e' il risultato di una situazione di degrado sociale che purtroppo colpisce la nostra citta''', e' stato il commento dell'ex sindaco di Mugnano, Daniele Palumbo, l' ultimo primo cittadino prima che al comune si insediasse il commissario prefettizio. Strappami l'anima fai di me quel che vuoi Tanto non cambia l'idea che ormai ho di te: verde coniglio dalle mille facce buffe. |