Nick: Coatlicue Oggetto: è primavera Data: 16/3/2005 9.49.43 Visite: 79
"...svegliatevi bambine alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor. E a tarda sera, madonne fiorentine, quante forcine si troveranno sui prati in fior"
Questa canzone salutava l'arrivo della primavera negli anni '40. C'era la guerra e mia nonna era una ragazza di vent'anni che ascoltava musica dal grammofono nel salone, andava al cinema con le amiche del paese e sognava i baci appassionati di Amedeo Nazzari dopo la messa in onda del cinegiornale dell'Istituto Luce. Portava i capelli raccolti a piccole onde, un trucco leggero e tailleur aderenti con gonna sotto il ginocchio. La domenica mattina si copriva il capo con un foulard nero e andava a messa pregando che i suoi affetti tornassero dal fronte sani e salvi. Raramente rivolgeva la parola ai suoi vari spasimanti, che consumavano il marciapiede sotto casa a furia di fare avanti e indietro. A volte andava a Napoli accompagnata dal padre a mangiare le sfogliatelle o a fare una passeggiata sul lungomare. Riguardo le sue foto custodite in una scatola di biscotti, quelle di latta con l'esterno smaltato, e vedo una giovane donna sorridente a Piazza dei Martiri, in posa su uno scoglio a Torre Annunziata, accigliata per il troppo sole sul sagrato di una chiesa. La primavera del 1940. Come oggi sessantacinque anni fa.
I'm a material girl |