Nick: taitu^ Oggetto: perchè la guerra? Data: 9/2/2003 20.12.34 Visite: 4
Vorrei parlare brevemente dell’ineluttabilità dell’evento ‘guerra’ e mi viene spontaneo prendere come esempio la prossima, ineluttabile, guerra: quella contro l’Iraq di Saddam Hussein. Ne sentiamo parlare in tutti i notiziari, le prime pagine dei giornali sono piene dei commenti di questo o quel capo di stato in una sorta di gioco del ‘ora sì’ ‘ora no’ corredato il tutto da fotografie di esponenti politici con l’espressione grave e riprese aeree di zone desertiche, prossimo teatro degli scontri. In realtà questa guerra è inevitabile per una serie di motivi che nulla hanno a che vedere con quanto ci viene raccontato. Abbiamo assistito al teatrino degli ispettori ONU, spediti in Iraq a…fare cosa? Non si capisce bene, devono fare l’inventario delle armi in dotazione a Saddam? O controllare che il conto torni con le bolle di accompagnamento? Sì, perché le armi di Saddam provengono dagli USA, vendute con buon profitto negli anni 70-80…quindi, chi meglio dello stesso governo americano può essere al corrente di cosa abbia o non abbia l’Iraq in fatto di armamenti? I missili provengono dalla Boeing, i batteri direttamente dai laboratori del Nevada…quindi, il problema dove è? Semplice: Gli arsenali del governo USA sono strapieni di missili e bombe più o meno intelligenti e le catene di montaggio delle fabbriche di armamenti sono ferme con tanto di maestranze incazzate come ricci e azioni che perdono di valore. Soluzione: scarichiamo un bel po’ di quanto giace negli arsenali in qualche posto…possibilmente lontano e tappiamoci le orecchie per non sentire il botto. Dico..non è che un paio di migliaia di missili cruise si possono rottamare dallo sfasciacarrozze né tantomeno si possono gettare nel cassonetto all’angolo…beh, andiamo a scaricarli in Iraq, così ce li leviamo di torno e possiamo ordinare l’ultimo modello che ,fra l’altro, è dotato di opzional molto più carini e ci fanno pure lo sconto (ed intanto l’economia riparte ed i fabbricanti di armi alle prossime elezioni correranno felici a fare il tifo per Bush). Altra gente felice? Quelli delle compagnie petrolifere che si vedono assicurato l’accesso al petrolio per i prossimi venti anni, intanto ci vendono la benzina prodotta con il petrolio estratto un lustro fa a prezzo maggiorato ( e…sai..c’è la guerra ed il prezzo è aumentato), così possiamo stare tranquilli, per i prossimi venti anni vedremo ancora viaggiare le supertank delle compagnie petrolifere e le vedremo naufragare regolarmente sulle nostre spiagge coprendole di catrame e petrolio duramente guadagnati con la guerra! La guerra è anche pubblicità, rende visibili persone che non lo erano, si sentono esprimere gravi opinioni lungamente ponderate da personaggi che NON SAPEVANO nemmeno di POTER avere opinioni…e nessuno fra l’altro ne sentiva la mancanza, ma guarda che meraviglia, tutti hanno il loro momento davanti alle telecamere per poter dire sì..no…oppure forse nel più totale disinteresse di chi ascolta: a chi gliene può fregare dell’opinione di Alba Parietti sull’opportunità o meno della guerra? In ogni caso l’argomento serve ad alimentare un interesse che tende a spegnersi nei confronti della classe politica, compresa la nostra; infatti ci vuole molta attenzione per capire chi la pensa e come: la sinistra sobbalza nel sentir parlare di guerra e si appella all’ONU, dove la destra si è già presentata a domandare che cazzo succede mentre gli aerei sfrecciano carichi di primi ministri in cerca di incontri diplomatici per cercare di capire da che parte bisogna stare e come si fa a starci senza apparire guerrafondai e senza scontentare nessuno e stai pure attento perché se c’è da guadagnare non vogliamo restare fuori, per cui noi diamo solo le basi, anzi no, diamo le basi ma le chiavi le teniamo noi però gli aerei possono fare rifornimento ma non di armi sennò pare brutto perché noi siamo contro la guerra ma non possiamo non farla e che cavolo se lo sapevo mi facevo eleggere la prossima volta così questa gatta ve la pelavate voi che siete tanto furbi! Nel frattempo i Pacifisti, che erano spariti dalla circolazione nonostante in questo momento ci siano ALMENO 25 guerre e guerricciole in corso, hanno stirato per benino le bandiere arcobaleno e le sventolano da tutte le parti come se qualcuno li prendesse anche minimamente in considerazione, anche loro fanno parte del grande Circo della Guerra, probabilmente con una parte minore. Mi domando davvero perché ci debbano essere guerre di serie A (con Pacifisti schierati ed opinione pubblica che si esprime etc etc) e guerre di serie B, dove un sacco di gente muore ammazzata tutti i santi giorni e non gliene frega niente a nessuno: dov’è la differenza? Forse la guerra di serie A viene ufficialmente dichiarata ed annunciata dal rullare dei tamburi mediatici, mentre quella di serie B..no, è solo una cazzo di guerra sporca e sanguinosa fatta di gente che si ammazza a sassate o con quello che trova, e non si può nemmeno far vedere in televisione perché è zozza e fa anche un poco senso con tutte quelle gambe e braccia tagliate col macete. Vuoi mettere con una bella guerra SERIA con gli aerei i carri armati e tutti i soldati schierati con la divisa pulita e la mensa pronta perchè tanto all’ora di pranzo abbiamo finito con questi quattro beduini sennò si scuoce la pasta e si diventa tutti nervosi. Saranno felici tutti quelli dei mass media, i giornali aumenteranno le tirature e le tv faranno a gara a chi proietta le immagini migliori: tutti seduti in poltrona a guardare i lampi della flak e gli eroici aviatori che sganciano bombe intelligent mentre il cielo si riempie di scie di fumo, magari possiamo anche applaudire quando centrano il deposito di carburante (1000 punti) o la fabbrica di armi (1500 più il bonus), anzi, se avessimo in mano il joystick sarebbe un perfetto videogames, di quelli che si fanno subito prima di cena mentre la mamma scola la pasta. Forse un pochino meno felici saranno quei disgraziati di Iracheni, più della metà analfabeti, che rivedranno piovere sulla testa qualche decina di tonnellate bombe senza nemmeno poter capire perché e da dove cavolo arriva quel bel regalo; oddio, anche loro potrebbero almeno collaborare un pochino e cercare di vedere il lato positivo: per esempio, la loro economia poggia su basi talmente fragili che le prime due bombe la manderanno definitivamente a gambe all’aria, lasciando così spazio all’iniziativa imprenditoriale privata che potà esprimersi, inoltre con tutti gli affamati che ci sono una diminuzione della popolazione farà sì che i pochi rimasti mangeranno decisamente un p0’ meglio, ed in ogni caso vedremo senz’altro i primi militari americani distribuire scatolette ai bambini come hanno fatto in Europa, Corea, Vietnam etc etc…chissà, forse insieme alle bombe intelligenti produrranno anche le scatolette intelligenti, capaci di andare da sole dove è necessario senza che ci voglia una guerra per farcele arrivare……. Dimenticavo…un’altra grande opportunità che ci offre la guerra: gli Aiuti Umanitari. Ah….! Che meraviglia! Per smuovere le nostre coscienze incancrenite dalla civiltà dei consumi cosa c’è di meglio che potersi sciacquare la coscienza offrendo un contributo per la ricostruzione? E’ assolutamente perfetto: paghiamo le tasse e con quelle armiamo gli eserciti che vanno a sbaraccare tutto, poi…offriamo un aiuto per la ricostruzione di quanto abbiamo visto distruggere in tv e per le povere popolazioni martoriate da una guerra che abbiamo fatto NOI…. Chi dice che la guerra è stupida? E’ l’assoluta perfezione, la quadratura del cerchio: gli vendiamo le armi che una volta scoperte porteranno ad una guerra, guadagnamo sulle immaginiche verranno trasmesse e sui mercati delle materie prime vuotiamo glia arsenali così poi li dobbiamo riempire di nuovo e per di più ci laviamo anche la coscienza…si può chiedere di meglio? Anzi…se Saddam non ci fosse andrebbe INVENTATO..e chi ce la dà un’altra scusa così attendibile per mettere in moto questo can-can? Un’ultima domanda…cosa avrebbero fatto Bush e tutto l’occidente se Saddam non fosse esistito? Non trovo una risposta…e non nascondo che la cosa mi preoccupa. taitu^
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