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Nick: NEVERLAND
Oggetto: re:RIAPPROPRIARSI
Data: 17/3/2005 18.9.0
Visite: 3

"I Classici del Fumetto SERIE ORO":
domani in edicola Watchmen "Sotto la maschera" a solo 6,90 euro...non laciatevelo sfuggire anche se nn avete la forza o la voglia di continuare nella lettura del thread, compratelo sulla fiducia non ve ne pentirete!


"Quis custodiet ipsos custodes?" dicevano gli antichi.
"Who watches the Watchmen?" ci interroghiamo spesso anche noi, confusi dalle contraddizioni e dai limiti della nostra democrazia.
Chi giudica i giudici?
Chi guarda i guardiani?
Questa domanda funge da filo conduttore del fumetto di Moore e Gibbons, legando tra loro le storie pubbliche e private di un gruppo di giustizieri in costume, eroi di un mondo alternativo in cui gli Stati Uniti hanno vinto la guerra in Vietnam, e dove il caso Watergate non è mai scoppiato e Nixon è stato rieletto tre volte, un mondo dove la guerra fredda ha raggiunto l'apice con l'invasione russa dell'Afganistan e del Pakistan diventando a quel punto molto, molto calda.



Qual è stato l'evento scatenante della variazione temporale?
In quale istante il corso della Storia si è biforcato?
La data focale è il 30 Agosto del 1959, e il luogo cruciale è un piccolo laboratorio di fisica sperimentale situato nel deserto dell'Arizona.
Quel giorno fatale il dottor Jonathan Osterman, per un tragico errore, viene sottoposto agli effetti di un test sulla struttura della materia.
Apparentemente, il suo corpo viene disintegrato.
In realtà, l'esplosione trasforma il timido e occhialuto ricercatore in un essere dai poteri quasi divini, battezzato subito dai media Dottor Manhattan.
"Doc" Manhattan è in grado di trasmutare la materia col solo pensiero.
Conoscendo la struttura atomica di un elemento, può sintetizzarlo a suo piacimento.
Può inoltre teletrasportarsi e teleportare altre persone.
Come se non bastasse, può dislocarsi (ovvero essere in più di un luogo contemporaneamente) e rendere grande a piacere il proprio corpo.
Infine (evidentemente quel giorno i superpoteri erano in svendita) egli gode di un personalissimo senso del tempo:
in pratica una sorta di chiaroveggenza, grazie alla quale il passato, il presente e il futuro sono nella sua mente un'unica entità.



Il governo americano intuisce subito l'immenso potenziale militare del Dottor Manhattan, e ne fa il pilastro della sua superiorità strategica.
Grazie a "Doc", le sorti della guerra del Vietnam vengono ribaltate:
i vietcong, terrorizzati dalle sue capacità "divine" si affrettano a deporre le armi;
russi e cinesi, terrorizzati, ingoiano il rospo.
Nixon, acclamato come trionfatore, diventa un presidente più amato e popolare di Franklin Delano Roosevelt.
Ma l'aver evitato il disastro del Vietnam non sembra aver giovato all'America.
Quella sanguinosa sconfitta, dopotutto, nel nostro mondo ha lasciato tracce profonde sulla morale e sul pensiero yankee, costituendo per molti versi una salutare lezione.
Nel mondo di Watchmen, al contrario, l'America vittoriosa degenera presto in una nazione cinica e violenta, che non ha mai fatto i conti con la propria anima oscura, che non ha mai chiarito la propria ambiguità e i propri (a volte terribili) segreti.



L'America di Watchmen è crudele, paranoica, ipocrita e bugiarda.
Il sogno americano è morto;
la criminalità dilaga per le strade;
le metropoli sono campi di battaglia per una nazione che non teme i nemici stranieri (messi all'angolo dai superpoteri di "Doc" Manhattan) ma che si strugge in una folle guerra contro se stessa.



Il sonno della Ragione, è stato detto, genera mostri.
E la sfiducia verso le istituzioni, il desiderio di farsi giustizia da sé, il naturale bisogno di sentirsi sicuri, il senso di impotenza e la disillusione partoriscono giustizieri mascherati, detti appunto i Watchmen, i Guardiani.
Uomini qualunque, che indossano un cappuccio e tentano di salvare il salvabile in un mondo che sta impazzendo.
I loro nomi di battaglia sono Nite Owl, Rorshach, il Comico, Ozymandias, Hooded Justice, Dollar Bill, Silk Spectre.



La storia narra di Eroi da fumetto diversi da quelli conosciuti fino ad allora: secchioni troppo cresciuti, squilibrati da manicomio, omosessuali non dichiarati, criminali stupratori, pazzi visionari, esseri divini senza umanità, oche senza cervello, ubriaconi e imbecilli al punto di farsi uccidere da un criminale per un mantello incastrato nella porta girevole.



La loro storia, dagli anni quaranta a oggi, ci viene narrata attraverso diari, flashback, articoli di giornale e frammenti dal libro di memorie Dietro la maschera che uno di loro (il primo dei due Nite Owl) pubblica da "pensionato".
Dalle vicende dei giustizieri mascherati scaturiscono agghiaccianti verità.
Scopriamo ad esempio cosa può accadere quando gli eroi impazziscono.
Vediamo alla prova dei fatti come il potere assoluto corrompa assolutamente.
Realizziamo quante porcherie un governo e dei servizi segreti spregiudicati possano commettere sfruttando docili giustizieri in costume (nel mondo di Watchmen John Kennedy viene ucciso dal Comico su ordine di Nixon; i giornalisti che sollevano lo scandalo Watergate vengono tolti di mezzo nello stesso modo).
Il vertice dell'inquietudine si raggiunge quando si scopre che uno degli eroi, il geniale Ozymandias, ha delle idee del tutto personali sul metodo migliore per "salvare il mondo".
Idee che prevedono la distruzione di mezza New York e il massacro dei suoi abitanti.
E allora, non resta che chiederci, come dicevano i latini: "Quis custodiet ipsos custodes?"



Watchmen si staglia sull'arte del fumetto in maniera nitida.
Alcuni ritengono che il fumetto, almeno quello supereroistico, si divida in opere che non state influenzate da Watchmen, ovvero quelle scritte prima, e quelle che non lo sono state, quelle scritte dopo.
Ci sono delle frasi che sono entrate nell'uso quotidiano delle lingue occidentali e molto spesso le si usa senza che se ne conosca l'autore;
chi non ha mai detto o sentito "mens sana in corpore sano"?
Sono in pochi a sapere che il padre è Decimo Giunio Giovenale, poeta latino vissuto dal 50/65 al 140 dC.
Forse un pò meno famosa è un'altra sua frase, "quis custodiet ipsos custodes?" cioè "chi controllerà i controllori?" di stringente attualità nella nostra società informatica gremita di telecamere e impaurita dopo 11 settembre.
La traduzione inglese della frase si trova in versioni diverse come per esempio "But who will watch the watchers?".
Alan Moore e Dave Gibbons usano un'altra versione, "Who watches the Watchmen?" per il loro grapfic novel intitolato, di conseguenza, Watchmen e la frase appare più volta scritta sui muri del mondo descritto nel libro.



New York 12 ottobre 1985, Edward Blake viene trovato morto su un marciapiede qualche decina di piani sotto la finestra della sua camera da letto.
Rapina?
Vendetta?
La polizia com'è d'uopo brancola nel buio;
non sanno ancora che dietro il volto di Blake si cela la maschera del "Comico", supereroe da anni al servizio del Pentagono.
Proprio così, perché nell'America immaginata da Moore in questo presente alternativo (il fumetto uscì per la prima volta in volume nel 1986) i supereroi sono usciti dai panels dei giornalini per conquistare le strade della città, almeno fino al 1977, quando una legge li ha costretti alla pensione anticipata.



Il Comico, il Gufo Notturno, Rorschach, Ozymandias, Dr Manhattan, Sally Jupiter, sono le maschere che popolano questa storia in bilico tra mistery novel, un serial killer si aggira forse indisturbato per le vie della Grande Mela prendendo di mira questi vecchi ex-supereroi un pò invecchiati e depressi?, e fantapolitica con il mondo sull'orlo dell'olocausto nucleare, Nixon ancora alla Casa Bianca, e i sovietici che dopo l'Afghanistan invadono anche il Pakistan e l'Europa orientale.



Supereroi sopravvissuti dunque, e mistero e fantapolitica;
ma l'eclettismo di Moore non si arresta e nella sua trama ordisce altri fili come la storia di pirati, i frammenti di false-biografie, falsi ritagli di giornali, falsi rapporti di polizia etc, in un vortice meta-narrativo teso fino a un punto di rottura che, miracolo!, non arriva mai.



E' la potenza e la maestria del sarto Moore a fare oggi di Watchmen un classico moderno del fumetto, anzi il classico moderno del fumetto che proprio grazie all'opera dello scrittore.
Si dice che hanno dovuto inventare un'altra categoria di fumetti per lui e il disegnatore Dave Gibbons per evitare a tutti gli altri di essere continuamente imbarazzati da tutti i premi che vincevano.
Riesce anche ad essere nominato per un premio Hugo, forse la prima volta che un fumetto riceve un riconoscimento di tale valore.
C'era gia' stato Maus nell'83 ad avere un riconoscimento come il Pulitzer ma paradossalmente non ottenne il successo che meritava e che ci si aspettava.
E' facile capire il perchè di tanto successo, la sua precisione, densità e profondità lo rendono diverso da qualsiasi prodotto di allora e ancora oggi i suoi anni li porta bene.
Che cosa si può dire di questo lavoro che non sia gia' stato detto?
Probabilmente niente, è il più grande monumento alla memoria, ala caduta e al rimpianto dell'American Dream, alla sua vacuità e alla sua illusorietà scritto con una lucidità di intenti che probabilmente solo un europeo con il suo distacco verso certi temi, poteva ottenere.
E' il ritratto di noi stessi, di come eravamo 10 e passa anni fa, pessimisti, impauriti e cattivi e non siamo di certo migliorati e qui Watchmen tiene ancora benissimo, soprattutto le sue riflessioni sulla gente sono ancora valide ora come lo erano ai tempi in cui era uscito.
Mostra come l'occidente (gli USA) abbiano vinto, ma non si capisce bene che cosa e anche qui sta l'attualità del libro.

"gli uomini sono tutte marionette, io sono solo una marionetta che vede i propri fili"



Solo una storia di Supereroi?
Forse ma di eroismo da fumetto ce n'è ben poco, il loro è un eroismo a più livelli, si può essere eroi ammazzando i delinquenti (come Rorschach), stuprando (come il Comico), proteggendo un bambino (inutilmente) dalla catastrofe (come l'edicolante alla fine dell'undicesimo capitolo), salvando il mondo (temporaneamente) dalla distruzione ammazzando qualche milione di newyorchesi oppure salvandolo standosene zitti sul fatto che in realtà la catastrofe scatenata che riavvicinerà le varie nazioni è tutta una truffa.



E' il fumetto della disillusione, del revisionismo, dopo Watchmen ci si accorge che non si poteva più tornare indietro ai vecchi clichè e stereotipi, bisognava incominciare a pensare al fumetto seriamente.
E' un fumetto sul dolore, il dolore di essere un bambino abusato sessualmente, il dolore della solitudine e dell'alienazione il dolore dell'idealismo rovinato, il dolore dell'invecchiamento e della moralità e della pesantezza di certe scelte.
Il suo è uno script complesso che usa appieno tutte le potenzialità e i meccanismi narrativi dei fumetti, ogni pannello, ogni inquadratura è stata descritta minuziosamente nei più piccoli particolari, Gibbons impiegò due anni per disegnarlo.
Non c'è niente fuori posto, ogni personaggio, situazione, inquadratura ha la sua spiegazione, il suo motivo per esserci, magari non lo si capisce subito ma tutto viene chiarito e messo in relazione con il resto con una cura quasi ossessiva...una capolavoro, questa è "LETTERATURA" disegnata ragazzi, che bisogna assolutamente leggere almeno una volta nella vita!


"...sei tanto piccola - mi so difendere da me - sei tanto piccola - col pungiglione pungo te - sei tanto piccola, ma piccola, ma piccola, che credimi paura non mi fai... "



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