Nick: Viol4 Oggetto: Quel che rimane Data: 18/2/2003 16.39.41 Visite: 34
Cosa resta? Si, per tutto c’è una prima volta nella vita, e questo non l’avevo ancora mai provato. Forse tanti anni fa, ma era diverso. E cosa resta, ancora una volta? Bella domanda. Il vuoto, sapore di cenere, odore di fiori morti, polvere di ossa. Perché non provo più niente? Ti guardo e mi sembri provenire da un tempo infinitamente lontano. Com’è possibile che non ci sia più nulla? Era questo che non volevo dirti, questo che non volevo nemmeno pensare. Per questo non volevo vederti, perchè in fondo lo sapevo. Per te non è così, mi mostri il bracciale d’argento che non ti sei mai tolto, mi dici che hai passato giorni a guardare i nostri vecchi film insieme. Parli e dici: "noi". Perchè per te è ancora così? Mi dico forse perché ho cambiato tutto, nella mia vita, e tu invece sei rimasto fermo, immobile, rinchiuso in te stesso. Ma forse non c’entra niente, e sono solo parole. Dovrei essere contenta, lo so. Ma non è così, non ero preparata a questo vuoto. La vertigine della libertà assoluta. Ancora non lo riesco a dire, non ci riesco. “Non ti amo più”, non sono mai riuscita a dirlo a nessuno, mai. Sono le parole più brutte che si possano dire. E non potrei dirle a te, nonostante tutto. I tuoi occhi per me erano i più belli del mondo, delle tue mani conoscevo ogni linea, ed ora sono occhi e mani, e niente altro. Sei stato tutto, ogni cosa. Quando ho detto :”ti amerò per sempre” lo pensavo davvero. E adesso? Cerco qualche traccia dentro di me, e non la trovo. Com’è possibile che tutto si riduca in polvere? Sapore di cenere. Brutto, bruttissimo tutto questo, non riesco nemmeno a descriverlo. Potevo descrivere la sofferenza, il dolore della fine, ma non questo. Non è vero che le cose belle durano per sempre, non è vero niente. Torno indietro con la mente e rivedo i primi anni. C’era tutto: l’amore, la gioia, ridevamo sempre, eravamo forti. Perché non basta ricordare tutto questo? Ripeto incessantemente una domanda stupida: com’è possibile che sia finito tutto? Che sia finito dentro di me? Capita a milioni di perosne, lo so, ma nessuno mi aveva detto quanto fosse brutto. Forse meglio il dolore, meglio la mancanza. Sei un uomo come gli altri per me, adesso sei solo questo. Eppure posso ancora leggerti nel pensiero, posso prevedere quello che dirai, ti conosco più di chiunque al mondo E lo stesso è per te. E allora xchè non basta? "The zest is gone", Anna aveva ragione. Si, si... dici sempre che la mentalità letteraria mi aiuta a farmi una ragione delle cose. Non è vero, cerco una frase, delle parole conosciute, e niente mi riesce a dare un senso. Cazzo, ma c’è chi va avanti con molto meno. Ma io non ce la faccio, non con te. E ancora sto qui a domandarmi cos’è quel che rimane. Giuro che la risposta non la so. I ricordi? Tanti, tantissimi, sei anni di vita insieme non sono uno scherzo. Ma non fanno più male, e la cosa orrenda è che sembra che non mi appartengano più. Tutto accaduto in un’altra vita, non so nemmeno più a chi. Ti voglio bene da morire, ma non come vorresti tu. Le prime foto ci mostrano ridenti, spensierati. Quelli siamo io e te, prima di perdere l’innocenza. Abbiamo creduto fino in fondo in una cosa, e poi l’abbiamo distrutta con le nostre mani. Tu cerchi spiegazioni, giustificazioni, ancora adesso. Ma non ce ne sono amore mio, l’ho capito da un pezzo. Se abbiamo distrutto, è stato perché volevamo farlo, nessuno ci ha costretti. E nessuno ci ha costretti a restare lontani. Quando ti amavo avrei fatto qualunque cosa x te, sfondato qualunque porta, sarei andata contro tutto e tutti. E adesso non ho mosso un dito. Forse avevi ragione tu quando mi dicevi: “ammettilo, tu non mi amavi più” E io mi incazzavo e dicevo no, no e poi no, invece avevi ragione tu. Quando ci siamo visti hai voluto riprendermi con la videocamera, hai detto perchè quando mangio sono sempre uno spettacolo, ma spero che non lo guarderai, io non ce la farei a guaradare delle tue immagini di adesso. Mi fanno male, non lo capisci? Vorrei pensare che non esisti, non ricordarmi della tua esistenza, sei come una parte di me che vaga per il mondo e che immagino indifesa, anche se in realtà non è così. Vorrei poterti amare di nuovo, e sarebbe tutto così semplice. Quando è successo? Non me lo riesco a ricordare. Quando è stato che tutto si è ridotto in cenere? Forse molto tempo fa, nonostante non lo volessi ammettere. Perché era triste. La tristezza, ecco quel che rimane, forse ancora più brutta del dolore. Perché da qui non si torna indietro. E allora cerco, cerco belle frasi, belle parole per descrivere questa sensazione, ma l'unica che mi rimbomba nella testa è banale ma forse la più efficace: "vaffanculo a tutto".
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