Nick: mir Oggetto: Fare le 6.30 Data: 7/4/2005 21.14.17 Visite: 165
6.30 del mattino. Un'altra dimensione in qualsiasi città tu ti trovi. Ci sono le prime luci dell'alba e l'umido a terra che fa scodare la moto nelle uscite dalle curve. Ci sono le vecchiette che vanno a sentirsi la prima Messa del mattino. Quelli che fanno jogging. Ci provai, un tempo molto lontano, a correre al mattino. Stavo per collassare al centro esatto della Villa Comunale. Col cuore nella gola e gli occhi che venivano coperti da strane striature bluastre. Mai più. No mas. All'alba la città è amichevole, è pura, è suadente. E' la quiete prima della pioggia di letame del giorno. L'aria fresca passa sotto il casco assieme al cinguettio di uccelli contenti per chissà cosa. L'alba t'inganna perchè ti fa dire: "però, non è poi così male". Certo, sarebbe meglio vivere l'alba dopo una notte brava e persa. Non come me. Vabbè a ognuno il proprio destino. Mi accontento di questo: torno a casa, esco sul terrazzo, apro la Falanghina del Taburno e brindo assieme alla gatta al fottuto giorno che sorge, a occhio, da dietro Torre Annunziata. http://www.librando.net un post importante (per me): http://www.ircnapoli.com/forum/show.asp?id=434073&fid=12&tid=0 |