Nick: alylia Oggetto: re:Teoria dei nomi Data: 11/4/2005 15.35.6 Visite: 12
Non ti posso dare notizie approfondite di Freud, ma ti dico la mia opinione, a prescindere dal fatto che non credo tanto al fatto dell'iniziale del cognome. Teoricamente i nomi sono parole, quindi non dovrebbe avere tanta importanza averne uno o un altro. Effettivamente è vero che ci identifichiamo con il nome che ci vien dato, a parte il fatto che è indicativo del carattere una persona il rapporto col proprio nome. Perchè il proprio nome è anche un modo di presentarsi, quindi sapere che qualcuno si chiama eustacchio o eusebio o genoveffa fa instintivamente pensare a qualcuno di buffo. Personalmente mi sarei sparata se mi fossi chiamata Addolorata, o Annunziata, o Immacolata, o Concetta, il che spesso dipende anche dal rapporto della famiglia con la religione. Credo anche che sia sbagliato dare il nome dei nonni, paterni o materni che siano. Il nome è qualcosa di molto personale, se fosse per me lo farei decidere ai miei figli, o comunque non metterei mai un nome molto impegnativo(alcuni sembrano parecchio impegnativi, tipo appunto maria carolina, o raffaele gaspare, o ersilia beatrice). I due nomi poi non li ho mai capiti, credo anche per te sia una scocciatura in più, anche perchè comunque in genere solo uno se ne sceglie per presentarsi. Le povere femmine hanno la sfortuna spesso di vedersi appioppata il nome della Santa Vergine vicino al nome(annamaria, marianna, mariastefania, mariaconcetta ecc) Il brutto peggiora quando è appioppato ai maschi(tipo luca maria, ulderico maria ecc) La fortuna dei brutti nomi è che ci puoi trovare un qualche diminutivo per aggraziarli, l'importante è che lo aggrazi, non tipo stefy, dory, concy, Io ad esempio sono Adelaide all'anagrafe(da piccola pensavo di averne 2 di nomi dato che non trovavo la connessione con Delia), fortunatamente mia madre trovò un nome più "carino" con cui chiamarmi. Continua a combattere per la salvezza di quella piccola creatura |