Nick: Franti Oggetto: Caro Tiger ci provo..... Data: 7/5/2005 14.54.26 Visite: 178
Caro, anzi no, carissimo Tiger Wood, anzi no di nuovo, carissimo Tiger, che è più confidenziale sperando nel tuo prossimo e augurante spirito magnanimo. Dicevo, carissimo Tiger, scusami se in questa mia sarò alquanto diretto, ma qua Dio lo sa e la Madonna lo vede. Ordunque, bando alle ciance, ti dirò che, dando uno sguardo in rete, tra gli uomini più ricchi del mondo ci sono gli sportivi e che tra gli sportivi su sei il più ricco con un reddito annuo di 108 milioni di dollari, pari a oltre duecento milioni delle nostre vecchie lire (dico vecchie perché purtroppo anche qui in Italia, come saprai, c’è l’euro che niente fa ma pure rompe il cazzo). Sempre in rete scopro che il tuo sport è il Golf. Scusa la nota polemica, ma leggere che un golfista guadagni tanto mi ha fatto un po’ sobbalzare dalla sedia. Cioè Schumacker guadagna quasi cento miliardi l’anno ma rischia la vita su un’auto a trecento chilometri l’ora. Tu ne guadagni il doppio tirando pallette nelle buche, sui prati inglesi e non rischiando nulla, se non un’insolazione, ma neppure, perché noto che porti sempre un cappellino. Potrai obiettare che pure Totti, Vieri e Del Piero guadagnano miliardi ma non rischiano un cazzo, mica solo tu. Beh, è vero, però Totti, Vieri e Del Piero di miliardi l’anno ne guadagnano dieci, al massimo dodici, tu oltre duecento. Vuoi mettere duecento miliardi annui con dieci o dodici miliardi? Dai… Scusa per questa mia nota polemica, ma credimi, sono rimasto stupefatto a leggere che si guadagna tanto tirando pallette nelle buche, con una mazza di ferro. Beato te, cosa vuoi che ti dica. Comunque non è che ti scrivo per polemizzare con te e/o per dirti "Beato", ci mancherebbe, ma per farti una proposta, anzi, più che altro per chiederti un piacere. Scusa la faccia tosta ma riflettiamo insieme: se tu guadagni duecento miliardi l’anno, in dieci anni avrai accumulato duemila miliardi. Ti rendi conto? Un bilancio dello Stato Italiano! Che te ne fai di duecento miliardi l’anno? Come si fa a spenderli? Fumi? Se sì, presumo che userai banconote da cento dollari per accendere sigari e sigarette. Comunque, nel caso fumassi, è meglio che te lo levi ‘sto cazzo di vizio del fumo che fa male e si muore. Io ho una bronchite permanente da fumo e ho poco più di trent’anni. Chi te lo fa fare di fumare se muori o stai male e non te ne puoi vedere bene dei soldi? O no? Se poi non fumi, buon per te e scusa per queste mie ultime chiacchiere. Giungiamo al sodo. Io non sono povero, assolutamente no, ma non sono neppure un milionario, anzi. Perché non me lo fai un piacerino? Me li manderesti dieci miliardi? Dai, che ti costa? Per un anno invece che duecento miliardi, incasseresti comunque centonovanta miliardi, che sono comunque buoni, anche per accendere sigari e sigarette con banconote da cento dollari. Che ti costa, dai? Così tu rimani miliardario e dai la possibilità a un altro (io) di divenire miliardario. Dai, tu sei pure di colore, un nero insomma, e ben potresti capire i sacrifici, la vita difficile eccetera. Guarda Tiger, ti prometto che se mi invierai ‘sti dieci miliardi, uno lo regalerò a un nero storpio che pulisce i vetri alle auto, sul Vialone di Caserta e gli cambierò la vita. Dirai tu "Cosa?". Beh, sei anche tu un nero e ben puoi capire la difficoltà che un nero trova sistematicamente nella società poco multirazziale occidentale. In Italia non ti dico poi, visto che già noi Italiani (tranne qualche rara eccezione, vedi il nostro Presidente del Consiglio) non dico che ci puzziamo di fame ma quasi. Ecco, un nero, nella nostra società è uno sfigato solo perché è nero. E’ triste lo so, ma è così purtroppo, e questo lo sai. Un nero che pulisce i vetri sul Vialone di Caserta è doppiamente sfigato. Un nero che pulisce i vetri sul Vialone di Caserta è doppiamente sfigato e che è pure stroppiato (storpio, con le stampelle) è uno sfigato al cubo. Ecco, se tu m’invierai ‘sti dieci miliardi, io un miliardo lo regalerò a ‘sto nero storpio e sfigato al cubo che pulisce i vetri alle auto, sul Vialone di Caserta e gli cambierò la vita. Eccome se gliela cambierò. Al proposito, visto che tu sei nero e hai avi africani, ma tu una cinquantina di miliardi li mandi mai in qualche staterello dell’Africa? Sai che con cinquanta miliardi potresti risollevare le sorti di uno stato come lo Zimbawe, ad esempio? Una sola cortesia Tiger però, non rispondermi che come ci sei riuscito tu, tutti posso riuscire a diventare miliardari, che la vita è piena di speranze, e cose così, perché non ci credo. Già, a parte che la c.d. "Ciorta" non è per tutti, ti dirò che io non credo alle favole. Non ci credevo neppure da bambino. Ero un bambino materialista, anzi realista. Ad esempio, quando io ero piccolo, mia nonna o mia mamma, mi raccontavano la favola di Cappuccetto Rosso e quando giungevano al punto in cui Cappuccetto Rosso giungeva, con la merenda nel paniere, nella casa della nonna (e la nonna era un lupo) e la vedeva nel letto e gli diceva: "Nonna che orecchie grandi che hai!" "Nonna che mani grandi che hai" "Nonna che bocca grande che hai". Eccetera, io pensavo alla nonna (che poi era un lupo) di Cappuccetto Rosso che, stesa nel letto, si sfasteriava e diceva o pensava: "Né Cappuccè, ma si venut’ qua p m purtà ‘ a marenna o p m romp’r ‘o cazz’?". Cioè: "Cappuccetto, sei ivi giunta per portarmi del cibo o per rompermi l’anima con queste domande sciocche?". Capito? Ok, detto questo non so che altro aggiungere carissimo Tiger. Spero tu legga questa mia mail direttamente e che la stessa non venga letta prima e poi cestinata dal tuo Ufficio Stampa o da qualche segretaria nullafacente e rompicoglioni. Perché presumo che tu, guadagnando duecento miliardi l’anno, di Uffici Stampa ne avrai cinque o sei e di segretarie una ventina. Fammi questo favore, dai, inviami questi dieci miliardi e ti prometto che troverò moglie subitissimo e mi sposerò. E così metterò la testa a posto che lo so che c’ho un’età. E ti inviterò al mio matrimonio e ti farò fare il testimone. Ah, per l’occasione, niente regali tipo anelli o cose del genere, ma una bella sommetta in una busta per lettere, grazie. E poi ti prometto che allieterò la festa chiamando a suonare gli Afterhours, anzi no, chiamerò a suonare un gruppo Rap come i Public Enemy o un cantante soul come Stevie Wonder, visto che tu sei nero. Ah, dimenticavo, siccome non si può mai sapere (mi capirai) e siccome spero di diventare tuo amico e, si sa, con gli amici "si parla in faccia", in omaggio a uno spirito di sincerità, ti preannuncio che una mail di questo stesso tenore la invierò pure ad Abramovitch, che è un magnate russo che è sfondato di soldi, tant’è che ha comprato il Chelsea e il CSKA Mockba, detiene le più grandi industrie petrolifere russe e vuole acquistare Adriano spendendo cento miliardi. Dico io, ma in Russia non si puzzavano di fame? Come cazzarola avrà fatto Abramovitch? Secondo me è un po’ mafioso, ma ti raccomando, è un pettegolezzo che faccio con te e quindi acqua in bocca, altrimenti, qualora Abramovitch leggesse la mail e decidesse di prendermi in considerazione, se sapesse che ho detto che era mafioso, mi manda "Coppole di Cazzi". Un’altra lettera la invierò a Moratti, il petroliere patron dell’Inter che tutti, compresi Biscardi e Maurizio Mosca dicono sia un "Signore". Boh, non lo so, voglio vedere se è veramente un "Signore" e mi manda una cosa di soldi. E così invierò mail a destra e manca a tutti i più ricchi della Terra. Tranne che a Berlusconi perché mi sta troppo antipatico. Ti abbraccio affettuosamente (scusa la confidenza) e sperando nella tua magnanimità ti ringrazio anticipatamente. Oh, non dimenticare: ci vediamo al mio matrimonio. La busta, non la scordare! Ciao amico mio (futuro) Tiger. Pier Ps - Mail veramente inviata (senza tarduzione). Come viene me la piglio. Nel tuo piccolo mondo di piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene. Fra piccole iene solo se conviene. Mia piccola iena solo se conviene. Uccide ma non vuol morire. Uccidi ma non vuoi morire...
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