Nick: Christal Oggetto: E forse 1 giorno,ma solo forse Data: 15/5/2005 22.34.27 Visite: 131
A volte guardi un vecchio film di guerra e ti ritrovi il cuore colmo di ansia. Sei lì a guardare i titoli di coda e hai il petto oppresso, il respiro corto, gli occhi immobili e inerti nel vuoto della stanza buia... Ti lavi la faccia e guardi te stesso nello specchio, quelle immagini sono ancora davanti ai tuoi occhi, quella storia che è tanto assurda quanto reale ti rende consapevole di quali cose orrende è capace l’uomo... Piangi, sommessamente e in silenzio, ma piangi, ti contrai in smorfie di dolore e sofferenza, trattieni te stesso dall’abbandonarti ad un pianto incontrollato e singhiozzante. La tua ansia a poco a poco fluisce in quelle lacrime, te ne liberi in parte ma, facendolo, l’assapori con amarezza e con mestizia. Non è la prima volta che ti rendi conto di quali mostruosità è capace l’uomo eppure ti sembra proprio la prima volta... è sempre la prima volta quando una cosa non si è mai voluta accettare, lo è sempre per chi come te non l’accetterà mai, non rinnegherà la sua lampante esistenza, non può, ma non si piegherà mai al suo volere, non le concederà di comprenderla, non si accontenterà delle 1000 e 1000 motivazioni psicologiche che vi attribuiscono, la condannerà, sempre, senza riservo, senza mezze misure. E piangi, piangi ancora un po’, perchè l’ansia non ti ha ancora abbandonato, perchè forse, in un modo o nell’altro, non ti abbandonerà mai... così ti accontenti di farla fuoriuscire fino al punto in cui puoi, fino a permetterti di riacquistare la ragione e riflettere su quanto segue: Conoscevo già quel film, l’ho già visto, è un bel film. Conoscevo già quella storia tanto assurda e reale, quelle immagini tanto orrende, quei contenuti forti, quelle parole dure. Ero consapevole di ciò che si prova nel guardare quel film, consapevole dell’ansia che mi avrebbe procurato, della tristezza, del conflitto interiore, delle lacrime e della sofferenza... eppure... Eppure quando è iniziato non ho girato canale, non ho riflettuto su questo, eppure ho iniziato a guardarlo con "piacere", ero quasi "felice" di aver trovato qualcosa di "bello" da guardare in TV. Piacere; Felice; Bello; Orridità; Ansia; Sofferenza; Pianto; Come possono conciliarsi tali cose, quale punto di tangenza hanno in comune? Si certo si può piangere di gioia a volte, si può anche avere un’ansia lieta in certe particolari situazioni. Ma il mio pianto stasera non è di gioia, la mia ansia non è lieta, è fra le peggiori, è opprimente e procura unicamente sofferenza. Come mai ho guardato il film pur sapendo che cosa mi avrebbe fatto provare? Per dovere forse? Perchè certe cose è bene saperle? No, le so già, ho già guardato quel film, conosco il suo messaggio e la sua morale, non l’ho guardato per tenerla a mente, non per ripeterla come si fa con un prezioso insegnamento di vita... no! La verità è che quel film è emozionante, si, provoca ansia e sofferenza... è emozionante! E l’emozione, in senso lato, non conosce ostacoli nella natura umana. Non c’è cosa più ricercata, più desiderata e più agognata dall’uomo, l’emozione! La gioia a volte, e a volte la tristezza, la felicità e la spensieratezza così come l’ansia e la sofferenza. Non sono che facce della stessa medaglia, in qualunque modo essa ci venga porta, l’accettiamo sempre, sempre la desideriamo. Così capisco che anche il dolore ci è caro, anch’esso a volte ci giunge "lieto", e di esso abbiamo bisogno quanto della gioia. Non so spiegarmi perchè sia così, ma, nei fatti, è proprio così che stanno le cose. L’uomo va incontro anche alle emozioni "sgradevoli", le accoglie dentro di se a braccia aperte e gli è grato. E allora capisco che il dolore non va sfuggito, non evitato ed esorcizzato. Mi accorgo che benché non vada inseguito bisogna imparare a viverlo, pienamente, bene quanto la gioia se non meglio. E forse un giorno scopriremo che ogni cosa ha la stessa radice, forse, ma solo forse, ci verrà detto che il dolore e la gioia, la sofferenza e la felicità non sono che la stessa cosa. Allora ci spiegheremo per esempio come e perchè l’amore e la sofferenza siano così frequentemente associati, capiremo che non vi è gioia dove non vi è dolore. E daremo un significato più ampio alla parola serenità, e in essa includeremo le lacrime, perchè capiremo che non esistono lacrime di gioia o di dolore, capiremo che una lacrima vale quanto un sorriso e che nell’una quanto nell’altro e racchiuso il più misterioso, emozionante mistero del nostro essere uomini.
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