Nick: K|NT4RO Oggetto: Tnx to sasà e fabrizio Data: 14/6/2005 12.47.15 Visite: 102
Un'altra giornata nera. Tra ieri ed oggi sono soltanto il 25% degli italiani quelli che hanno creduto giusto esprimersi su quattro quesiti delicati, difficili ma importantissimi. Il restante 75% della nostra fantastica patria ha deciso che non è fatto suo il diritto di una madre alla salute propria e del suo figlio, che non è poi così importante che la ricerca scientifica vada avanti. Ma soprattutto ha deciso che non esiste diritto ad avere un figlio: o sei fortunato e ti capita, o hai i soldi e vai a concepirlo in provetta in Svizzera. Altrimenti pazienza, così vuole dio. Il dio del 75% degli italiani e della grande maggioranza parlamentare ha deciso per tutti. E pace se sarebbe semplicissimo ed innocente rivolgersi alla fecondazione eterologa. A parte il fatto che dio non vuole non hanno argomenti. Come se ci avessero parlato di persona... Non siamo mai stati così pochi ad andare a votare, e questo per la gioia di vescovi e governanti che preferiscono vedersela tra di loro, e che hanno mobilitato il peggio del peggio dei loro servitorelli per camuffare, far finta di niente, invitare a non votare pena il fuoco eterno. Questa è la democrazia che gli piace: zitti e tranquilli, sorridete sempre. Lasciatevi passare davanti i politici corrotti, la gente che sopravvive sotto le stazioni delle grandi città, la repressione di ogni idea diversa. Tanto andate in chiesa e votate quello che dice la Cei, vivete divorando gli altri uomini ma fate finta di essere bravi cristiani. Cosa direbbe Gesù? Io dico che si incazzerebbe come una iena: ha sempre parlato di pace, di giustizia e di compassione e solidarietà. Ha detto di cacciare i mercanti dal tempio. E chi si è attribuito il monopolio della sua eredità ne tradisce ogni giorno gli insegnamenti. Bestemmiatori in abito talare, che stavolta hanno giocato sulle paure inconsce delle persone, sul servilismo che è sottopelle ad ogni vero italiano, sulla paura di chissà cosa dopo la vita. Hanno deciso che è peccato decidere sulla libertà di nascere, vivere e vivere sani senza nemmeno pensarci tanto. Ci tenessero tanto alla vita urlerebbero e muoverebbero il culo contro le milioni di ingiustizie che laceravano la coscienza del loro messia. Il guaio è che il 75% del nostro bel paese li considera i rappresentanti di dio e li ascolta; un po' per convenienza, un po' per paura, un po' per ipocrisia. Sasà E ancora una volta quello che spiega tutto perfettamente è De Andrè. - Non avrai altro Dio all'infuori di me, spesso mi ha fatto pensare: genti diverse venute dall'est dicevan che in fondo era uguale. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. - Non nominare il nome di Dio non nominarlo invano, con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena e il suo nome: ma forse era stanco, forse troppo occupato e non ascoltò il mio dolore. - Onora il padre. onora la madre e onora anche il loro bastone, bacia la mano che ruppe il tuo naso perché le chiedevi un boccone: quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore. - Ricorda di santificare le feste. Facile per noi ladroni entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni senza finire legati agli altari sgozzati come animali. - Il quinto dice non devi rubare e forse io l'ho rispettato vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie di quelli che avevan rubato: ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri, nel nome di dio. - Non commettere atti che non siano puri cioè non disperdere il seme. Feconda una donna ogni volta che l'ami così sarai uomo di fede: poi la voglia svanisce e il figlio rimane e tanti ne uccide la fame. Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore,ma non ho creato dolore. - Il settímo dice non ammazzare se del cielo vuoi essere degno. Guardatela oggi, questa legge di dio, tre volte inchiodata nel legno: guardate la fine di quel nazareno, e un ladro non muore di meno - Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere un uomo. Lo sanno a memoria il diritto divino e scordano sempre il perdono: ho spergiurato su dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. - Non desiderare la roba degli altri , non desiderarne la sposa. Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa: nei letti degli altri già caldi d'amore non ho provato dolore. L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita. Ma adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole al di là delle dune a violentare altre notti : io , nel vedere quest'uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l'amore. copyright by erturgido.
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