Crisi An, Fini vede i colonnelli
Oggi si riunisce ufficio di presidenza
Gianfranco Fini esce dal suo splendido isolamento e, ad uno ad uno, vede alla Farnesina i suoi colonnelli, cercando di portare Alleanza Nazionale fuori dalle secche del post referendum e ripartire con un progetto comune. Il leader ha visto nell'ordine Gianni Alemanno, Publio Fiori, Altero Matteoli e Francesco Storace. Più tardi è stato il turno di La Russa e Gasparri. Per Alemanno è arrivato il tempo di una nuova Fiuggi.
Prima il leader di An aveva visto Publio Fiori, Altero Matteoli e Francesco Storace, il 'tessitore' del successivo colloquio con Alemanno che è, fino a questo momento, la voce più critica. Il colloquio con La Russa e Gasparri segna invece la presa di contatto di Fini con la corrente Destra Protagonista e il tentativo di riportarla su una posizione di sostegno alla leadership attuale.
Sono incontri interlocutori che servono a preparare il terreno per l'ufficio di presidenza di oggi. Trapela poco di quanto è accaduto nei colloqui, ma chi aveva davanti Fini dice di averlo trovato assai più disponibile al dialogo di quanto potesse far pensare il suo rifiuto alle dimissioni pronunciato subito dopo l'esito referendario.
Alemanno avrebbe insistito con il vicepremier sulla necessità di ridare slancio e credibilità alla politica della destra. "Anche al prezzo - dirà poi il ministro dell'Agricoltura in un'intervista al Foglio - di mettere ai voti mozioni concorrenti, rischiando di ritrovarsi opposizione interna". Il giovane ministro sta stendenso infatti in vista dell'Assemblea Nazionale dei primi di Luglio, un documento su identità e valori fondanti della destra italiana, sul quale ci sono già le convergenze di Teodoro Buontempo, Publio Fiori e Alfredo Mantovano.
Tanti altri parlamentari e dirigenti di Alleanza Nazionale, al dilà della corrente di appartenenza, sono pronti a firmare il documento della nuova 'svolta', facendone di fatto un pericoloso atto di 'scomunica' a Fini. Alemanno, insomma, chiede una svolta profonda, una "nuova Fiuggi", "non piccoli accordi nel chiuso di una stanza, ma una grande rifondazione del nostro partito che ne rigeneri le motivazioni ideali e i meccanismi partecipativi".
Sul piatto ci sarebbe proprio l'autocandidatura del giovane ministro alla leadership futura del partito. Intanto, Destra Protagonista decide di riconvocarsi per il 25 giugno e di stendere a sua volta un documento in vista della riunione del Parlamentino di An. La componente di La Russa e Gasparri apre al partito unico e dice anche 'sì' allo scioglimento delle correnti, solo quando saranno fissate nuove regole per gestire il partito.
fonte tgcom.it
sono scettico, ma invito chi è interessato alla cosa a stare a guardare... nun se po' maje sapè, magari se fini cade con alemanno presidente potrebbe terminare la sottomissione stratergico-elettorale a forza italia e al quel mafioso del berlusca... e finalmente potremo iniziare a camminare a testa alta. Da quanto sto aspettando quel momento...

E MO ASSETTATE, C'A TERZA PARTE è BELLA E L'EA VERè!!!