Nick: Culturalpost Oggetto: Libri: Guerra Civile Data: 22/6/2005 15.33.48 Visite: 241
Dal 1943 al 1948, gli anni della guerra civile, gli anni delle stragi, delle esecuzioni sommarie, della lotta tra il fascismo morente e l'antifascismo. Anni duri, drammatici; anni bui, anche, dei quali si è ricominciato a discutere solo negli ultimi tempi, con l'ammissione che anche i morti repubblichini sono stati vittime, che anche a loro va tributato l'omaggio che spetta a chi ha dato la vita per la Patria. Perché anche i ragazzi di Salò sognavano una Patria, anche se diversa. Così, per anni i due fronti contrapposti hanno combattuto per la vittoria della loro idea, dei loro valori. Alla fine ci sono stati vincitori e vinti, com'è ovvio, ma gli orrori sono stati compiuti da entrambe le parti. E "Guerra Civile", di Pasquale Chessa, ne è forse una delle testimonianze più forti, più terribili. Ragazzini trucidati, giovanotti impiccati e lasciati appesi per giorni quale macabro monito per gli altri, famiglie sterminate, giovani fucilati: nel libro fotografico c'è tutto, senza censure. Ci sono foto terribili, che solo il bianco e nero riesce a rendere più accettabili confondendo lo sfondo con il soggetto; ci sono episodi drammatici dei quali solo un'immagine sfocata resta a testimonianza. C'è, soprattutto, tutto il dolore di un popolo impegnato in una guerra fratricida, ci sono le vendette, c'è anche l'odio di entrambe le parti verso quei "nemici" che fino a pochi anni prima erano fratelli. Il tutto, con poche, pochissime parole: semplici didascalie, per inquadrare e spiegare l'immagine. Perché non servono le parole per spiegare quelle scene vissute sessant'anni fa: in uno scatto c'è tutto. E "Guerra Civile" è un libro per capire, per riflettere. E, soprattutto, per non commettere di nuovo gli stessi errori del passato
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