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Nick: pearl jam
Oggetto: THE JFM,e tutto il resto.
Data: 2/7/2005 5.23.34
Visite: 121

E' iniziato tutto con la sveglia.
Quella biologica.
Quella che ti senti sconquassato dentro ,in allarme,in peregrinante agitazione.
Come se non vi fosse motivo.Ma il motivo c'era.
Poi qualche ora ad immaginare come sarebbe stato .
E poi il sound check, e i toni e i volumi.
Ed i "JFM" che si vivono il loro "sabato nel villaggio" in attesa d'un qualcosa che ancora non sanno cosa sara'.
Poi l'arrivo e le prime persone.Tutti a stringerti la mano ed a far morire lupi che, in fondo, non m'avevan fatto nulla di male.
Poi 15 minuti solo con il mio gruppo.Nel nostro camerino.
A scambiarci raccomandazioni ed a chiederci di dare il meglio.
"Rilassati e carichi,ragazzi.Non dobbiamo nulla a nessuno,se non a noi stessi."
Sembrano tutti annuire attenti e concentrati,ma dentro e' un miscuglio per tutti.
Di tensione,di sensazione inaspettata ,d'ansia da prestazione.
Ma non e' il sesso,non dura 30 minuti,e puo' durare un'eternita'.
Chissa' martin cosa pensa mentre accorda la chitarra e mi guarda sorridente,chiedendomi con gli occhi di svelare al mondo,a quelle persone presenti li',la nostra anima.
Quella fatta di giri in "mi minore" e ritmi tambureggianti.
E marco,sempre apparentemente sicuro vestito di certezze ed esperienza.Ma m'immagino anche lui fremere per dimostrare,per dimostrarsi di poter essere qualcuno nella musica.Per la musica.
Sempre con i piedi ben impiantati al suolo,lo so.Lo conosco.Ma il fatto di non volare non gli impedira' mica di sognare.
Me lo domando,e mentre lo faccio gl'elargisco una pacca sulla spalla,ben sapendo di poter contare su di lui,e sulla sua freddezza musicale.
Carmine e' un bambino.Con gli occhi d'un bambino che gioca con la musica.E che vuole diventare grande suonando.
E la sua famiglia al seguito che mi ossequia religiosamente come un padre pio fatto di rock e versi buffi.Io mi carico sulle spalle il ruolo,e li benedico con lo stridere della mia voce.
Ce la farai ragazzo,lavora suda e sogna.Noi faremo questo ed anche di piu'.

Io non stavo nella pelle.
Sudavo e aspettavo ,
mi grattavo la spalla e mi mantenevo il cuore.
Respiravo a fatica ,
la fronte imperlata di sudore ansioso e gli occhi erano quelli d'un maniaco che sta per essere arrestato.

Sapevo che non era woodstock ed ero conscio che il nostro futuro non sarebbe passato da quella sala colorata d'un viola anestetico e dai sorrisi annoiati delle persone che gia' da troppo ci aspettavano.

Ma sentivo il peso del mondo.Di tutto il mondo e l'universo sopra le mie spalle.
Sapevo che questo era un esame.Uno dei piu' importanti mai fatti finora.
La verita' e' che ,a posteriori,non so nemmeno come sia andato.

E volevo caricare il gruppo,e fingere d'esser calmo e sicuro.
Invece i polmoni sobbalzavano e le cosce tremavan per inerzia.
Il cervello mi proiettava sotto una palma,con una noce di cocco bucata ed io a succhiare nettare.
E godermi la brezza,ed il mare.
E magari marina,..era la spagna o cose cosi'.

Invece fuori era una stanzetta buia,che faceva da anticamera ,ed il fumo di sigarette rendeva il tutto maledettamente annebbiato.

E la mani mi facevan su e giu' sul corpo come a cercare doti nascoste anche a me stesso,o tanta rabbia da spaccare il globo intero.
O era solo quella sala d'ospedale adibita a chiesa del rock.Per l'occasione.

Scambiavo scampoli di parole con tutti,prima che....

E poi la musica.Creep.D'apertura.
E tutto ora,era li'.Chiuso dentro un microfono pronto a bruciare.
La musica s'impossessava di me e davanti avevo solo il resto del mondo.

Sentivo le note uscire insicure dagli strumenti ma anche loro eran tesi.
E poi ti lasci andare ,ed il vento come culla .Un vento di note.
Che sudavo e perdevo di vista tutto ma non quel microfono e la mia voce.

Poi un susseguirsi di brani ,piu' o meno noti,e la consapevolezza d'avere un'anima.
Un'anima fatta dei riff sconnessi ma efficaci di martin.Fatta dei giri roboanti e precisi dello scasso.
Piena delle giovanili storpiature di carmine.Cosi' forte ed impreciso nel suo divenire.Musicale.Come tutti i giovani che alacremente s'aggrappano al loro futuro.

Ed io che coloravo di rabbia ,di tensione ,di insoddisfazione , ogni parola che, languida,stracciata,mistificatrice , usciva dalla mia bocca .
Che per l'occasione s'era addobbata per contenere l'anima di 4 ragazzi.
4 ragazzi in cerca del proprio IO musicale.
Che non l'avran trovato stasera,ma che stasera si son accorti di possedere.

Un'anima della quale non liberarsi mai.






Poi ho finito,guardato il soffitto,ed ho visto te,curva su di me,la sera prima di partire.
Mi hai baciato e chiesto di seguirti.O d'aspettarti.

L'ultimo stacco,il rullante in pressione ,ed il fadeback della chitarra.
La serata era finita,ed i sogni con lei.

Solo ora di tornare a casa.E ricominciare a sognare il prossimo viaggio.


"Noi siamo i JFM,..buona serata...alla prossima..."



SI RINGRAZIANO LE SEGUENTI PERSONE:

I JFM TUTTI:PER LA LORO PAZIENZA,PER IL LORO TRASPORTO PER LA LORO MUSICA.CHE TANTO FA' PENDANT CON LA MIA ANIMA.

GENNARO E LA SUA ARTE:CHE ,ANCHE DA ZITTO,E' CONTINUA FONTE D'ISPIRAZIONE.DIVENTEREMO PIU' FORTI DI VOI,MA ANCHE GRAZIE A VOI:D

FLORA E COMPAGNIA:PER ESSERCI E DIMOSTRARE AFFETTO PERPETUO.

GLI AMICI DI SEMPRE:SIETE FONTE RINNOVABILE D'AMICIZIA CONTINUA.
SENZA DI VOI ,UN GORGHEGGIO O D'UN ASSOLO NON AVREBBERO SENSO.ANCHE QUANDO CI PARIATE ADDOSSO.

LA SCASSO MOGLIE:FONTE INESAURIBILE ANCH'ESSA DI AMICHE DALLE DOTI INCOTRASTATE."MA GUARDA QUELLA CHE TETTE HA..."
E PER ESSERE ANCHE LEI CONTINUO SUPPORTO.
E BENE SICURO.

IL BANCHIERE:CHE TRA GLI STRALI DI GIOVE ,E I CONTROSENSI DI CARDITELLO ,E' COMUNQUE RIUSCITO AD ESSERCI.E AD ELARGIRE PAROLE BELLE A FINE SERATA.

LA FAMIGLIA DI CARMINE:STATUE GRECHE(O ROMANE)FUORI DA OGNI LOGICA SPAZIO/TEMPORALE .
CREDO CI SEGUIRANNO ANCHE IN MADAGASCAR.SE MAI C'ANDREMO.

TUTTE LE DONNE CHE SON GRAVITATE NELLA MIA ORBITA,O CHE CI GRAVITANO TUTT'ORA:ANCHE VOI CONTINUO SLANCIO D'ISPIRAZIONE.NON SAPREI CHE FARMENE DEI VOSTRI BUCHI SE NON M'AIUTASTE A DISEGNARE CONTORNI COSI' MAGICI E ALTAMENTE PARADOSSALI.

A MARINA:CHE SI RICORDA DELLA SERATA E IMPETUOSAMENTE SI INSINUA DENTRO DI ME CON LE SUE PAROLE E LA SUA AMICIZIA.
ABBIAMO SCASSATO,BABY.


ALLE MIE PAROLE:PER ESSERE DISCONTINUE,URLATE,VERGINI,MALEDETTE(FLO:D),CAPARBIE,IRONICHE,SUGGESTIVE E PER MANCARE SEMPRE NEI MOMENTI OPPORTUNI.
ODIEREI SAPERE SEMPRE COSA DIRE.


E PERCHE' NO,A QUESTO SITO: CHE M'HA FATTO CONOSCERE UN GRANDE ARTISTA,CHE DI RIFLESSO M'HA RIDATO LA VOGLIA DI MUSICA E MI HA DATO CARMINE.

ALLA MUSICA:UNICA MADRE IN UN LETTO DI CUORI ORFANI CHE VAGANO SENZA SAPERE QUANDO UN GIORNO INIZIA,ED UN ALTRO FINISCE.


"Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto."



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