Nick: pearl jam Oggetto: re:Dostoevskij Data: 6/7/2005 13.5.2 Visite: 38
Di dost,nessuno ne vuole parlare con me,signori'. Tutti quelli che interpello,che ritengo conoscano la sua opera(per quanto sia tanto vasta quanto refrattaria e quindi in certi punti di difficile accesso)si rifiutano perche' e' come parlare di qualcosa di "inindicizzabile". Spero mi segue. Per quanto mi riguarda,saro' nichilista davvero,l'elemento portante delle sue opere e' l'amore. L'amore per gli offesi come lei ha ben sottolineato,per gli umiliati per i gravati non del peso del mondo-ben poca cosa-ma bensi' del peso delle loro anime. Perse ,in tutti i suoi racconti. Da Alesa a Raskolnikov al principe a Stavrgohin et cetera. Ma quest'oblio (non dolce,ma il piu' delle volte pressante ,oscuro,che inghiotte qualsiasi cosa)e' sempre "risollevato" dall'amore. Anche nel "L'idiota",ove c'e' un processo inverso...ovvero una stabilita',che poi diventa equilibrio precario,follia,perdizione. Dostoevskij si diceva pensasse molto ai casino' ed alle belle donne.Ed a poco altro. E che in punto di morte(son certo sapra' le vicissitudini sue ,e del suo pensiero)sembra abbia riferito poi,che chiudendo gl'occhi s'immagino' un aldila' fatto di tappeti verdi e biglie vorticose. Io credo che qualunque siano stati i pensieri caratterizzanti la sua vita,qualunque sian state le sue dottrine sociale e filosofiche..Dostoevskij era prima di tutto un uomo dedito all'amore. E,ed ecco il genio,ne ha solo scritto la parte oscura. (non so se son stato in tema con la sua analisi,ma semplicemente m'andava di scriver di lui) Salud "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |