Nick: Franti Oggetto: Uè "vecchio"! Data: 29/4/2003 18.51.18 Visite: 21
Ha perso un altro dente. Un incisivo. Cazzo, mi fa un po’ impressione. Non l’avrei mai immaginato così. Il tempo fa dei danni assurdi, se ci pensi bene. E mò? Come cazzarola masticherai la pizza? Con le gengive? Mi sa che sarebbe capace pure di masticare con le sole gengive, visto che di una dentiera non ne vuol proprio sapere. Dice che solo i vecchi portano le dentiere. Mi fa ridere quando dice questa cosa dei vecchi. Le pizze che mangiava erano con il prosciutto e la mozzarella e mentre le mangiava era incazzato per la politica, in quanto i comunisti avevano perso per l’ennesima volta e i democristiani avevano, sempre per l’ennesima volta, vinto. Staccava i pezzi dell’orlo della pizza con le mani ed io un po’ ero contento perché il padre di Alfredo, che era democristiano, mangiava con la forchetta e il coltello. E poi i democristiani non conoscevano il Latino e il Greco a memoria. Invece lui sì. Adesso pure se lo ricorda. Il Latino. Per il greco, a volte, ha bisogno del vocabolario. Ha sempre questo catarro che non lo lascia respirare. Colpa del fumo. Lui dice che ha smesso di fumare da dieci anni e che quando ha smesso aveva sessant’anni. E io gli dico “Sì, vabbè hai smesso di fumare dieci anni fa ma hai fumato per quasi cinquanta, di anni”. E lui dice che non capisco un cazzo e che questa cosa del catarro e del “cuore polmonare” non c’entra nulla col fumo che ha ingurgitato per anni e che è, invece, un “fatto genetico”. Così dice lui. E poi aggiunge: "Tuo nonno Rocco pure aveva il catarro e i bronchi malati. Però fumava e non ha mai smesso.". E poi dice: “Smettila di fumare, che si muore. Spendi soldi per suicidarti. Vedi me in che condizioni sono e fatti un po’ di calcoli se ti conviene passare una vecchiaia così”. Che cazzo di contraddizione. Adesso non ce l’ha più con i democristiani e con Andreotti. Adesso, anzi da un po’ di anni, ha indirizzato il suo umore nero e le madonne su Berlusconi. In verità ha puntato pure D’Alema e Bertinotti. Usa epiteti bestiali per tutt’e tre. Per non parlare di Bossi, Bottiglione e Rutelli. Dice che in campo dovrebbe scendere Mario Capanna. Ma poi aggiunge “Vabbè, ma quello si è ritirato e poi a me che me ne fotte, tanto quanto ancora posso campare?”. Chi lo capisce… Lo capisco io. Eccome se lo capisco. “Vado a farmi un tressette e una briscola, quindi vado in piazza, al bar. Che devo comprare da Michele il salumiere, che dopo ci passo?” Io non gli rispondo mai, perché ho già provveduto io stesso a comprare tutto per cena. Mio fratello invece gli risponde. Minuziosamente, elencandogli il brillantante per la lavastoviglie, gli etti “precisi” di prosciutto, le bottiglie di Pomì. Forse per farlo sentire ancora “importante”. E forse lui se ne accorge e, quasi per ricambiare, porta un Mars a me e due Kinder Delice ai miei due fratelli. Una per uno. Tutte le sere. Dice, tutto orgoglioso, che li ha vinti a tressette. E che ha vinto trentuno a trenta e che è stata una rimonta, perché lui e il suo amico Cosimo perdevano ventotto a quattro. E poi dice “Mangiateli, sono buoni, eh?”. Tutte le sere. Come se fossimo ragazzini. Ma io ho più di trent’anni, dai. Però il Mars lo mangio uguale. E gli sorrido pure, fingendo di esaltare la sua vittoria. Sono poche le volte in cui gli sorrido. Lo so, è un peccato, ma il nostro rapporto, da qualche anno è fatto di rimproveri. Rimproveri miei. Lo rimprovero spesso, insomma. E’ un incosciente. Anzi, è diventato un incosciente. Ma sono rimproveri del cazzo perché non riesco a fare il padre. Non è un ruolo che mi compete. Proprio non ci riesco. E pensare che vorrei avere una figlia e chiamarla Francesca. Niente padre, insomma. Poi con lui… E quindi sono proprio rimproveri del cazzo. E lui a volte si rattrista per questo. “Non mangiare tanto cazzo! Devi dimagrire almeno 15 chili sennò prendi un infarto!!!”. “Ma cazzo!! Chiama un medico!! Ma te al senti la tosse!!! Ma devo provvedere a tutto io? Ma te ne fotti di noi? E di te?”. “Non bere vino che ti fa male porca puttana!!!” Lui a volte sta zitto, sapendo di aver’ torto. Altre volte dice: “Non so ancora quanto camperò e tu…”. Alte volte mi vede dritto negli occhi, poi abbassa la testa, tira un sospiro da "uomo paziente che subisce" e posa la bottiglia di Aglianico in frigorifero. Mi sorride e dice “Va bene così?”. Ma io so che si rattrista. Allora riprendo la bottiglia di Aglianico dal frigo e gliene verso un pò in un bicchiere. Poi ne verso un pò a me. poi un altro pò a lui. E a me. E beviamo. Ma sì, che viva come cazzo vuole. Dopo quel’ che ha passato. Si vabbè, non è che mi abbia dato tantissimo, più un amico non è stato. Ma forse dalle persone, qualunque ruolo ricoprano, non devi mai aspettarti quello che tu vuoi. Quello poteva darmi, forse. E quindi va bene così, dai. Basta pretese. Va bene così vecchio. Però mi hai fatto star’ male quando mi hai detto “Uagliò, vir’ chell’ che devi fare se vuoi andartene al Nord e dai comunque un occhio ai tuoi fratelli, che io presto raggiungerò tua madre” Non lo dire più… E mastica sempre più forte con le gengive. Stasera vado a comprarti una pizza, papà. Vittorio Emanuele |