Nick: Franti Oggetto: The Watchmen Data: 20/5/2003 12.47.32 Visite: 37
Prima premessa. Domenica me ne vò a Milano e quindi vi abboffo con questi post, pure se sono (come giustamente afferma Evi|Arma ) Perle ai Porci. Seconda e solita Premessa: speriamo si vedano le immagini. Who watches the Watchmen? Chi giudica i giudici? Chi guarda i guardiani? Questa domanda funge da filo conduttore del fumetto “The Watchmen”di Moore e Gibbons, legando tra loro le storie di un gruppo di giustizieri in costume, eroi di un mondo alternativo in cui gli Stati Uniti hanno vinto la guerra in Vietnam, un'epoca ove il caso Watergate non è mai scoppiato e Nixon è stato rieletto tre volte, un mondo dove la guerra fredda ha raggiunto l'apice con l'invasione russa dell'Afganistan e del Pakistan diventando a quel punto molto, molto calda. Qual è stato l'evento scatenante della variazione temporale? In quale istante il corso della Storia si è biforcato? La data focale è il 30 Agosto del 1959, e il luogo cruciale è un piccolo laboratorio di fisica sperimentale situato nel deserto dell'Arizona. Quel giorno fatale il dottor Jonathan Osterman, per un tragico errore, viene sottoposto agli effetti di un test sulla struttura della materia. Apparentemente, il suo corpo viene disintegrato. In realtà, l'esplosione trasforma il timido e occhialuto ricercatore in un essere dai poteri quasi divini, battezzato subito dai media Dottor Manhattan.
"Doc" Manhattan è in grado di trasmutare la materia col solo pensiero. Conoscendo la struttura atomica di un elemento, può sintetizzarlo a suo piacimento. Può inoltre teletrasportarsi e teleportare altre persone. Come se non bastasse, può dislocarsi (ovvero essere in più di un luogo contemporaneamente ) e rendere grande a piacere il proprio corpo. Infine, egli gode di un personalissimo senso del tempo: in pratica una sorta di chiaroveggenza, grazie alla quale il passato, il presente e il futuro sono nella sua mente un'unica entità. Il governo americano intuisce subito l'immenso potenziale militare del Dottor Manhattan, e ne fa il pilastro della sua superiorità strategica. Grazie a "Doc", le sorti della guerra del Vietnam vengono ribaltate: i vietcong, terrorizzati dalle sue capacità "divine" si affrettano a deporre le armi; russi e cinesi, terrorizzati, ingoiano il rospo. Nixon, acclamato come trionfatore, diventa un presidente più amato e popolare di Franklin Delano Roosevelt. Ma l'aver evitato il disastro del Vietnam non sembra aver giovato all'America. Quella sanguinosa sconfitta, dopotutto, nel nostro mondo ha lasciato tracce profonde sulla morale e sul pensiero yankee, costituendo per molti versi una salutare lezione. Nel mondo di Watchmen, al contrario, l'America vittoriosa degenera presto in una nazione cinica e violenta, che non ha mai fatto i conti con la propria anima oscura, che non ha mai chiarito la propria ambiguità e i propri segreti. L'America di Watchmen è crudele, paranoica, ipocrita e bugiarda. Il sogno americano è morto; la criminalità dilaga per le strade; le metropoli sono campi di battaglia per una nazione che non teme i nemici stranieri ma che si strugge in una folle guerra contro se stessa. La sfiducia verso le istituzioni, il desiderio di farsi giustizia da sé, il naturale bisogno di sentirsi sicuri, il senso di impotenza e la disillusione partoriscono giustizieri mascherati, detti appunto i Watchmen, i Guardiani. Uomini qualunque, che indossano un cappuccio e tentano di salvare il salvabile in un mondo che sta impazzendo. I loro nomi di battaglia sono Nite Owl, Rorshach, The Comedian, Ozymandias, Hooded Justice, Dollar Bill, Silk Spectre. La loro storia, dagli anni quaranta a oggi, ci viene narrata attraverso diari, flashback, articoli di giornale e frammenti dal libro di memorie “Dietro la maschera” che uno di loro pubblica da "pensionato". Dalle vicende dei giustizieri mascherati scaturiscono agghiaccianti verità. Scopriamo ad esempio cosa può accadere quando gli eroi impazziscono. Vediamo alla prova dei fatti come il potere assoluto corrompa assolutamente. Realizziamo quante porcherie un governo e dei servizi segreti spregiudicati possano commettere sfruttando docili giustizieri in costume (nel mondo di Watchmen John Kennedy viene ucciso dal Comico su ordine di Nixon; i giornalisti che sollevano lo scandalo Watergate vengono tolti di mezzo nello stesso modo). Il vertice dell'inquietudine si raggiunge quando si scopre che uno degli eroi, il geniale Ozymandias, ha delle idee del tutto personali sul metodo migliore per "salvare il mondo". Idee che prevedono la distruzione di mezza New York e il massacro dei suoi abitanti. E allora, non resta che chiederci, Who watches the Watchmen? Gli Autori. Alan Moore, sceneggiatore di Watchmen, inglese, lavora nel campo del fumetto dal 1980. Tra i suoi lavori meritano una menzione il thriller “V per Vendetta”, la storia di supereroi “Miracleman”, e “The Swamp Thing”. La tecnica narrativa di Moore è del tutto particolare, e per molti versi formidabile. Egli si serve di meccanismi cinematografici collaudati, che trovano nel fumetto un nuovo efficace canale per veicolare emozioni. Da citare, ad esempio, la trovata di raccontare una stessa scena più volte attraverso gli occhi di più protagonisti, riuscendo ogni volta a renderle nuovi significati, trovando ogni volta modo di rivelare verità insospettate. Moore, accostandosi in questo al Miller di “Sin City” e di “barman”, esplora una delle anime del fumetto, la più oscura. Moore calca la mano sulle emozioni, senza scrupoli e senza ipocrisia: la sua narrativa è una fusione tra arte e stato mentale elevata a sistema. Dave Gibbons, disegnatore di Watchmen, lavora dal 1973. Anche lui britannico, è tra gli autori della serie “2000 AD”. Ha lavorato anche alle strisce di “Doctor Who” . Dal 1982 lavora con la casa americana DC Comics, per cui disegna il personaggio di “Lanterna Verde”. Ha collaborato anche con Miller per il capolavoro Batman, il ritorno del Cavaliere Oscuro. Il Fumetto e i Personaggi. I giustizieri di Watchmen, almeno all'apparenza, sono una variazione sul tema di alcuni tra i più noti eroi in costume del fumetto americano. 1) Nite Owl (il Gufo ) è una versione rivista e corretta del classicissimo Batman, con tanto di mantello, cintura porta-aggeggini e Bat-cottero (ribattezzato OwlShip ).
2) Il Dottor Manhattan è un'interessante fusione tra il personaggio di Superman (invulnerabile, invincibile, patriottico ) e l'Incredibile Hulk (superpoteri acquisiti come conseguenza di un esperimento di fisica nucleare ).
3) Rorshach (il nome deriva dalle macchie omonime, strumento usato in psicanalisi ) è una citazione del Punitore marveliano, compreso il "diario di guerra" e una schizofrenia tutt'altro che latente.
Altri Watchmen, invece, conservano caratteristiche più “singolari”. Ricordiamo: 4) The Comedian;
5) Silk Spectre;
6) Ozmandias
6) Hooded Justice 7) Dollar Bill Gli eroi in costume di Watchmen sono comunissimi mortali. Con la sola eccezione del Dottor Manhattan, le loro capacità si riducono a una prestanza fisica e un'agilità appena al di sopra della media. I superpoteri del mondo Marvel e DC in Watchmen sono accuratamente evitati. Rorshach, Nite Owl e gli altri non sono che gente di quartiere con la passione delle maschere e una gran voglia di far giustizia con le proprie mani. Altrettando si può dire dell'equilibrio psicologico e della morale di questi oscuri e tormentati eroi. Nulla di diverso dalla media dell'umanità: tra i Watchmen troviamo un alcolizzato, un violento, un paranoico afflitto da manie di grandezza, uno schizofrenico e persino un omosessuale Watchmen è un fumetto atipico sotto tantissimi aspetti. Soprattutto è una storia che non si pone la minima preoccupazione di dare lezioni, di insegnare qualcosa. Al contrario, la regola imperante sembra essere che i cattivi vincano e che i buoni (ammesso che esistano ) facciano una pessima fine.
Personificazione di questo “pessimismo cosmico”, indubbiamente, il personaggio di Rorshach, un tizio che va in giro con una maschera dalle forme cangianti che ricordano le macchie dei test di psicanalisi perché, come dice lui, "Cercavo una faccia con cui potermi guardare allo specchio". Rorshach è completamente pazzo, ma la sua follia è terribilmente comprensibile, nella sua paranoia è atrocemente facile riconoscersi. In quelle domeniche silenziose, che ci vedono in solitudine con la nostra nullità, senza l'alibi del lavoro ad arginare i nostri incubi, chi tra noi non si è posto le domande che hanno sconvolto la mente di Rorshach, che lo hanno indotto a scatenare una guerra senza quartiere né pietà contro i mostri fuori e dentro di noi? Leggendo il racconto della vita di Rorshach, della sua inesorabile caduta verso il fondo dell'abisso, secondo un percorso di follia e dannazione descritto magistralmente da Moore, vengono a galla paure ancestrali, che forse neppure sapevamo di serbare nel nostro intimo. Cambiando argomento, è interessante notare come i balloons (le nuvolette parlanti che danno il nome a questa rubrica) siano in Watchmen "personalizzati", vale a dire diversi per ogni personaggio. Il Dottor Manhattan, ad esempio, parla mediante balloons azzurri come la sua pelle. La trovata ha la sua ragione: la voce di "Doc" non è quella di un normale essere umano, e il colore è un ottimo meccanismo per rammentare al lettore tale differenza. Rorshach, esempio altrettanto valido, ha un tono di voce piatto, gelido: non spreca parole, se può farne a meno. Il suo eloquio particolare viene reso mediante un balloon "frastagliato" immediatamente riconoscibile.
Punto di forza dell’opera sono poi i dialoghi. Leggete “The Watcmen” e scoprirete il perché- Nel 2003 è prevista un’uscita cinematografica per “The Watchmen” la cui sceneggiatura sarà curata da David Hyater, già sceneggiatore in X-Men. Nelle fumetterie specializzate è facile reperire il bellissimo albo “The Watchmen” della Play Press.
Fonte:Testi scopiazzati dal web e il mio albo “The Watchmen” della Play Press. Vittorio Emanuele
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