Nick: Corum Oggetto: Mi consenta... Data: 10/6/2003 12.8.39 Visite: 19
... di fare un pò di luce. Mi è arrivata una e-mail che spiega chiaramente l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Traete voi le vostre conclusioni. ------------------------------------------------------------------------------------------------- REFERENDUM ABROGATIVO DEI LIMITI DI APPLICAZIONE DELL'ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI I casi in cui è possibile licenziare un dipendente (la cosiddetta "flessibilità in uscita") sono stabiliti dalla Legge e dai diversi CCNL e integrazioni aziendali. Il famoso art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, cioè la LEGGE 20 maggio 1970 n. 300, non si occupa dei licenziamenti in genere ma delle conseguenze nel caso in cui un lavoratore abbia subito un licenziamento al di fuori di quelle regole che lo giustificano. L'articolo non è incentrato quindi sulla possibilità o meno di licenziamento ma di sanzionare il licenziamento arbitrario e ingiustificato. L'art. 18 - quando sia accertato in giudizio che il licenziamento è ingiusto - prevede che il lavoratore abbia il diritto di riavere il proprio posto di lavoro, la copertura previdenziale dal licenziamento alla reintegrazione nonché un risarcimento pari alle retribuzioni perse che non può comunque essere inferiore a 5 mensilità. Il lavoratore inoltre, se ha perso fiducia nel datore e non intende più tornare nel proprio posto, può chiedere - in sostituzione della reintegrazione - ulteriori 15 mensilità. L'art. 18 si applica a tutti i lavoratori subordinati di aziende che abbiano più di 15 dipendenti in unità produttiva o comunque almeno 60 in diverse sedi con meno di 15 dipendenti. Tutti gli altri lavoratori esclusi dall'applicazione del 18 a fronte del licenziamento ingiusto e arbitrario immaginabile possono solo avere un'indennità economica da due mensilità e mezzo dell'ultima retribuzione fino a sei. La vittoria del referendum (il "sì"), fatti sempre salvi i casi esclusi dalla legge (il lavoro domestico, quello dei dirigenti, degli sportivi ecc.) comporterebbe lo stesso trattamento per tutti i lavoratori, indipendentemente dal numero di dipendenti dell'azienda. Chi sostiene il "no" ipotizza una paralisi nel mercato del lavoro e un ulteriore blocco delle assunzioni. Link allo Statuto dei Lavoratori:
|