Nick: pearl jam Oggetto: Magari leggerà...(For U. K.) Data: 2/9/2005 11.10.13 Visite: 182
Kathrine aveva la pazzia negl'occhi. La pazzia della sua età, la pazzia dell'alcol, la pazzia dell'aria vacanziera che come un vampiro ti succhia l'anima e il corpo tutto. Kathrine appena mi vide corse in mezzo ad un nubulo di corpi, si fece spazio, e mi saltò addosso. Mi strinse e nell'orecchio mi urlò sussurandomi qualcosa circa la mia anima. Non afferrai un granchè. Poi mi baciò... Si fece immortalare con me, nel gioco delle foto...e poi mi baciò di nuovo. Poi se ne andò. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. La seguivo come un satellite, dal basso. Nel mentre qualcun'altra mi baciò. Foto, champagne, bacio. Lingue unite in un vortice di saliva e di oblio. Tutti stavamo dimenticando tutto. Io non ero più un fottuto handicappato che scrive roba mielosa, John non aveva più da dare spiegazioni ai suoi circa gli esami arretrati, Micheal fingeva che il padre non l'avesse mai molestato. Martin non pensava a nulla, e cercava di mangiare a sua volta più prede possibili.Ma lì non c'erano prede, c'erano donne che volevano divertirsi, proprio come noi.E una volta capito questo, sarebbe stato il paradiso. F. aveva, come tutti, qualcosa da dimenticare, ma si dimenticava spesso cosa, ed allora sorrideva e continuava a pensare. Rividi Kathrine. Mi rivenne indosso, come una ruspa che passa e ripassa su d'un terreno oramai piatto..ma mai sazio. Ci ribaciammo. Mi manteneva il viso, e sorrideva. Gl'occhi erano attenti. Beh, giurerei che fosse in preda all'alcol, ma altresì, son convinto lo fosse molto meno di me. Mi disse di essere Kathrine.Che studiava e che io avevo davvero una bella anima. -you're wrong, baby- dissi, e la baciai. Lei ricambiò e sorrise, stringendo quegl'occhietti da cerbiatta indifesa, scrollandomi di dosso anni di emarginazione interiore. Dove la mia anima non m'è mai appartenuta. Bevve un pò dalla mia bottiglia. Rise e mi strinse.Urlò. Fece per fare due mosse di danza, poi saltò giù, mi guardò in tutto il mio decadente e storpio splendore, e sembrò decidere, forse, in quel preciso istante, che ero tutto ciò che lei voleva. Mi risaltò in sella.Come si salta su d'una 883 oramai sciangata.Costa molto, ma ti sa di vecchio e usato. Ci avvicendammo un pò nel guidare le mie gambe di tubolare ed alluminio, e ci separammo un pò dalla folla. Parlammo, per quel che potevo, nel suo inglese.Poi ci baciavamo ed io la toccavo, ma più che altro la guardavo. Certo, avrei potuto pensare di portarla da qualche parte, in un cesso, cercare di toglierle i vestiti ed infilarle qualcosa dentro. Cristo, lei era lì, bella ed ubriaca in mezzo ad altri belli e ubriachi ed un turbinio di altre cose, ed io riuscivo solo a pensare a quanto fosse splendente, pazzamente dolce, angelica,odorava di marmellata, .... ed a quanto le ragazze così, con dei visi così, possano salvarti la vita. Mi baciò un orecchio. Mi sussurrò, stavolta con un flebile tono di voce che più le apparteneva, di quanto fossi dolce. Si alzò. Mi carezzò il volto. Io sembravo di fronte a Dio, e lei di fronte a un'anima rivoltata dalla vita.Era tutto esatto. Tutto veritiero. Non c'erano filtri o schemi di sorta. Ci eravamo guardati negl'occhi e poi amati.E poi bevuto ancora fino ad amarci ancora di più. Poi lei andò via. capii. Era un super eroe. Forse stava andando a salvare altre vite. Feci per uscire anche io. Mi costrinsero. La vidi barcamenarsi forzatamente fra altri corpi. Qualcuno la tirava per un braccio. -Cristo- pensai, -non si tratta così una principessa...fottuti bastardi inglesi del cazzo..-... Lei si girò.Forse un'ultima volta. Mi sorrise. Mi dischiuse il mondo ed il suo cuore, e quegl'occhietti mi parvero ora più tristi. Stava andando via.Per sempre. Forse mi amava davvero. "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |