Nick: ^Squalo Oggetto: Agli sgoccioli Data: 15/9/2005 13.2.44 Visite: 233
Il Governo è agli sgoccioli. E qui gioite pure indottrinati, filosofi, anti-Berluscon-qualunquisti, anticonformisti conformi, dietrologi disinformati, piecoroni da gregge e quant’altro. Chiudete il post e andate a festeggiare nei rispettivi habitat. La riflessione continua per i pochi altri. Il Governo è agli sgoccioli per un fatto di tempi, certo. Ma il punto è che è agli sgoccioli politicamente e, cosa più drammatica, per propria scelta! Sì, i tempi dal 2001 sono cambiati, gli scenari e le sfide sono mutati, questo è naturale. E non sempre programmi, idee-forza, linee guida di un certo fronte politico possono restare illesi dopo certi cambiamenti. Non è questo però il caso del Governo Berlusconi che, condivisibili o meno, risorse politiche ne avrebbe. Chiaro che, come ha spiegato molto bene Mario Monti quest’estate sul Corriere (anche se la sua ipotetica soluzione "centrista" irrita un po’) rilanciare i grandi temi liberali in questo momento non sarebbe semplicissimo viste le ultime "brutte figure" (grazie sig. Fazio) del mercato made in Italy. Ma la partita politica non è chiusa su molti dei grandi temi. E allora cosa fa il Governo? Si rimbocca le maniche per rilanciare la posta? No, tutt’altro: s’è avvertito un cambiamento di vento più forte e le vele sono state ammainate, i remi sono stati sollevati e portati in barca. Comportamento per qualcuno "opportuno", io direi molto poco gradevole. Ci si sta preparando in Parlamento a votare la nuova proposta di legge elettorale. Un ritorno al proporzionale, una marcia indietro. E questo segna un capolinea politico consapevole e intenzionale. Ci si occupa in sostanza di rendere meno cruento l’imminente scontro e quindi, forse, meno impietose le conseguenze negative per chi lo perderà. Ma come se ne stanno occupando? Come uno schieramento pronto a battagliare? No. Se ne stanno occupando come una massa di persone in panico durante un allarme anti-incendio. Disordinati, disuniti e preoccupati. Questa non è politica. Non è la politica che chi ha votato contro i "politicanti" voleva. Non è la politica che voleva chi invece non vota "contro" ma che in certi valori, in certe prospettive credeva e crede. Tutti lasciati lì, abbandonati a causa dell’allarme anti-incendio. I politici, si sa, devono avere il dono di minimizzare i danni per se stessi e per la propria parte. Ma La politica è altro. E’ soprattutto romanticismo. E’ il sapore di ideali trascinanti, saldi e puliti da trasformare in azioni chiare, coerenti e innovative. A Palazzo Chigi s’è deciso che per quest’impeto oggi non c’è più spazio, se ne riparlerà poi. Perfetto. Allora che i mestieranti della politica si sveglino e mettano mano a cucire i paracaduti per tutti e a distribuire salvacondotti per chi vuol lasciare la baracca. Io preferisco distogliere lo sguardo. La partita è sospesa per tutti. Fino allo scontro del 2006, che prima si aspettava solo da una parte. Ora ci sono anch’io ad aspettarlo. Dal momento che dal mio punto di vista il Governo è in fase di chiusura politica segnalo di seguito ai polemici-interessati, come Piero Franti, uno spunto per una rassegna cronologica di proposte ed azioni che il Governo ha fino ad oggi messo in campo: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/index.asp Prego chi vorrà criticare, dopo una documentazione adeguata, di ricordare a tutti un Governo che abbia fatto di più o meglio. Saluti.
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