Nick: Caledone Oggetto: Messaggio spostato dai gestori in questo thread: Oggetto precedente: ARRESTATO DI LAURO Data: 16/9/2005 11.32.32 Visite: 37
Napoli/ Arrestato di Lauro, il boss di Secondigliano Venerdí 16.09.2005 09:19 Mafia/ Trentacinque anni fa scomparve De Mauro. Riina dal Gup il 30 novembre E' stato arrestato a Secondigliano, quartiere a nord di Napoli, il boss della camorra Paolo Di Lauro. L'uomo è stato catturato dai carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale: si nascondeva nell'abitazione della fidanzata di un suo gregario in carcere da tempo. Al momento non è chiaro se, oltre a Di Lauro, siano state arrestate anche altre persone. Paolo Di Lauro viene ritenuto dagli investigatori uno dei capi camorra più potenti e sanguinari di Napoli. Il boss avrebbe creato un'organizzazione capillare per lo spaccio della droga a Secondigliano, Scampia e nei comuni a nord della città di Napoli, quali Melito, Mugnano e Casavatore. Un anno fa la sua organizzazione è stata devastata da una feroce faida: da una parte i suoi fedelissimi, dall'altra un nutrito gruppo di scissionisti non disposti ad accettare le nuove regole che i figli di Paolo Di Lauro, detto 'O Milionario', avrebbero voluto imporre. Nel nome di Paolo Di Lauro oppure dei cosidetti scissionisti, si è sparato nelle piazze, nei locali, addirittura nelle abitazioni, i killer sono entrati per eliminare i nemici dell'una o dell'altra fazione. Nell'arco di sei mesi, da ottobre del 2004 fino a marzo 2005, i sicari delle due cosche hanno scatenato a Secondigliano, Scampia e dintorni, un vero e proprio far west che ha provocato una cinquantina di morti, tra i quali anche un ragazzo che nulla aveva a che vedere con la camorra e due donne. Decine sono stati i ferimenti, gli attentati dinamitardi contro i locali e le abitazioni di affiliati o semplici simpatizzanti a l'una o all'altra cosca. Ma il week end più duro e sanguinoso che Napoli abbia vissuto è stato quello del 20 e 21 novembre 2004 quando, nell'arco di una trentina di ore, furono massacrate sei persone, cinque uomini ed una donna. Il gesto più crudele dei sicari di Paolo Di Lauro fu quello che avvenne la notte del 21 novembre 2004 quando, da una Fiat 600 completamente andata a fuoco, i vigili del fuoco estrassero i resti mortali appartenuti ad una giovane donna. Erano quelli di Gelsomina Verde, 21 anni, sequestrata, torturata e uccisa per non avere voluto rivelare dove si nascondesse il suo fidanzato, passato al momento della spaccatura nel clan Di Lauro, dalla parte degli scissionisti. Ma in tutto questo tempo lo Stato non è rimasto a guardare: la polizia e le forze dell'ordine hanno arrestato in mesi di indagini almeno 150 tra appartenenti, fiancheggiatori o semplici ''simpatizzanti'' dell'uno o dell'altro schieramento camorristico. Li hanno arrestati non soltanto a Scampia o a Secondigliano, a Casavatore e a Melito o a Mugnano, ma anche nella penisola sorrentina in Spagna ed in Cecoslovacchia dove erano andati a rifugiarsi per cercare di sfuggire alla giustizia. |