Nick: pearl jam Oggetto: L'amore tradotto (L.i.T.) Data: 22/9/2005 1.23.21 Visite: 195
Lost in translation, è un gran bel film. Avrei potuto incominciare con altre mille frasi, ma poi mi son detto -perchè non iniziare con la verità, pura e semplice, per una volta?-. L.i.t. è un film, prima di tutto. vive sulle immagini, di immagini. Dei campi lunghi sulla Tokio metropolitana, sconfessata e distratta come una puttana d'alto bordo. Delle vedute bianche e fredde, dove il Fujiama la fa da padrone.Tenendo stretta ai suoi piedi una città che ha voluto mettersi al passo delle grandi metropoli mondiali, ma che mai ha perso quel fascino da geisha o da monaco zen, che il tempo, la sua storia, gli ha cucito addosso come un miserabile Kimono di acqua e rocce. Le scene lunghe all'interno dei monasteri poi, vere oasi di pace. Fiori di pesco e preziosi oleandri che capeggiano davanti agl'occhi.Smossi dal vento, e leali complici.E primule rosse a disegnare stradine accostate a fiumiciattoli con sopra con sopra percorsi fatti di pietre circolari. La spiritualità del Giappone, affiora dappertutto in questo film. dalle vocine flebili ed educate, agl'inchini mimici che accompagnano ogni sortita vocale, di questo strano popolo. Che combatte tra la voglia di mostrare le proprie radici, e la ricerca a volte disperata, d'una somiglianza nel quotidiano con i propri simili.Americani o europei che siano. Spiritualità che s'avvertiva anche in ambienti che di mistico non hanno nulla. Piacere dell'anima, che la Coppola volevo trapelasse anche dentro i night, o nelle case della gente. Anche fra la baldoria e il whisky. E c'è riuscita.Cristo, se c'è riuscita. E quasi una preghiera, questo film.Ti catapulta, solo, fra quelle strade così lontane. E tu odi le urla, odi il caos della tua vita. E sei solo, tu te stesso e il resto del mondo, e non senti bisogno d'altro. Certo, il film racconta dell'amore.Dell'amore non parlato.Dell'amore figurato, desiderato, confuso del resto. Dell'amore che non si dice. Dell'amore che non si chiede. Di quell'amore là. E nessuno si bacia, per amore, nessuno si uccide. Niente tradimenti, o scatti di gelosia, in questo film. Zero colpi di scena, niente esorbitanti virate sceneggiative. Un flusso. Un fiume di immagini, e di volti, e di parole per lo più non dette. Di giochi d'amore accennati, e carezze e sguardi che fermerebbero il cuore a chiunque. Un fiume che scorre lento, sereno, non sussulta anche quando sente che gli manca qualcosa. Quell'amore là. Che sembra lo prendi, quando i due protagonisti interagiscono fra loro. Lo tocchi, lo respiri, te ne accorgi e seduto al buio pensi -Dio, allora esiste quest'amore qua.Sarà pure un film, ma nessuno s'inventa cose che non esistono- . E sorridi inebetito anche quando Lui non la bacia. -Così è l'amore.Ancora di più amore.Di quell'amore là- E lo pensi, ma non lo dici a nessuno dei presenti. Te lo tieni per te. Come il film, si conserva in se stesso, senza darsi mai del tutto. Finendo fra flash di autostrade da imboccare e di gente che corre ovunque, ma non sembra impazzita. E finisce, con te che ti chiedi il perchè, e se quell'amore esisterà davvero. Quell'amore là. Così bello e zitto, splendente, immortale, solitario, calante come un sole al tramonto..... come una veduta di Tokio dall'alto, con te che la guardi con gl'occhi dell'anima. "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |