Nick: Viol4 Oggetto: USA e politica estera Data: 21/7/2003 20.40.52 Visite: 26
Ecco il nostro presidente del Consiglio andare da George W.Bush, in pellegrinaggio. Fianco a fianco nella conferenza stampa, vestiti identici, giacca blu e camicia azzurra col colletto sbottonato, aria "relaxed". Comunione d'intenti, di vedute, perfetta armonia, e chi più ne ha più ne metta. Discorsi tipo: "porteremo la democrazia ovunque". vengono nominati Iran e Siria, che darebbero asilo a pericolosi terroristi. "Iran, sei stato nominato. Siria, sei stata nominata". Colui che dà la linea alla politica estera di Bush, Michael Ledeen, scalpita per affrontare l'Iran. Scrive: "la guerra al terrorismo non si è mai limitata a una singola nazione. Abbiamo sconfitto Saddam, ora dobbiamo diffondere la libertà nella patria dei maestri del terrore, in Iran. DISTRUZIONE CREATIVA è il secondo nome degli USA: sia all'interno che all'estero". L'ispiratore di quest'uomo è il fascismo italiano. Negli anni'70 infatti il giovane Leeden si era innamorato della sua componente vitalistica ed aveva pubblicato un libro intervista con Renzo de Felice,il celebre storico del fascismo, di cui era stato amico e allievo, esaltato dalla sua distinzione tra fascismo come movimento e fascismo coem regime. Se Mussolini non riuscì ad esportare il modello (nel '72 Ledeen se ne lamenta in "universal fascism", un saggio in cui si spertica di lodi x Giuseppe Bottai), ora il consigliere del Pentagono auspicherebbe che gli Stati Uniti riuscissero a rendere globale il loro. creando "un movimento di massa in tutto il mondo, permettendo ai popoli liberati dall'America di partecipare al più grande esperimento sulla libertà umana". Usa espressioni come "lottatori per la libertà" contro "l'asse del male" (Afghanistan e Irak già sistemati, Iran, Siria e Libano non dovrebbero attendere a lungo). Tra i pensatori di riferimento c'è Karl Von Clausewitz, da cui ha preso a prestito il concetto di "guerra totale". Nei giorni scorsi la lista dei leader per cui simpatizza si è estesa fino al nostro presidente del Consiglio, in un editoriale dal titolo: "Berlusconi, che bello!" (in italiano). Le critiche a Strasburgo? Tutta invidia, dice: "i leader europei sono gelosi della relazione che il premier ha con Bush" (e te pareva che non ci scappava l'intrigo passional-gay...mò si spiega tutto, mò sì, oì... erano solo scene di gelosia, quelle che abbiamo visto, il Parlamento europeo come la cauge aux folles...). "entrambi sono appassionati combattenti x la libertà, profondamente religiosi e col senso della famiglia" (forse intendeva LA FAMIGLIA). Dice anche: "Potremmo guidare il mondo con la forza del nostro alto esempio morale ma la paura è molto più efficace, e dura più a lungo. Una volta che avremo dimostrato di essere in grado di infliggere punizioni terribili ai nostri nemici, il nostro potere sarà molto più grande." Ma dimentica di citare quando, dipendente del Pentagono, si occupò del trasferimento sottobanco delle armi a Teheran nello scandalo che passò alla storia come Iran-Contras. fonti: "La Repubblica".
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