Nick: NEVERLAND Oggetto: il Sogno Di Raistlin Data: 26/8/2003 12.28.45 Visite: 14
"C'è ancora una cosa che vorrei tu facessi per me, amico mio" sussurrò Raistlin. "E sarebbe...?" domandò Astinus, senza sollevare lo sguardo dallo scritto. "Vorrei vedere Lady Crysania" affermò Raistlin. Questa volta Astinus sollevò la testa e la sua penna si arrestò. Capitava di rado che lo storico rimanesse stupefatto per qualcosa in quanto aveva visto, sentito e provato tutto, ma questa richiesta lo colse di sorpresa. "Vedere Lady Crysania? Perché?" domandò. "Cosa le potresti dire? Che ti dispiace per quello che le hai fatto? Per come l'hai usata? Sarebbe una menzogna. Non hai detto forse a tuo fratello che rifaresti tutto daccapo?". Raistlin si girò, con le guance pallide chiazzate da un accenno di rossore. "Io l'ho usata...ma che dire di come lei ha usato me? Eravamo della stessa specie, vestivamo solo colori diversi." "Lei ti amava..." "Amava di più l'ambizione." "E' vero" convenne Astinus. "E infine ha visto quella verità quando ormai non poteva più vedere nient'altro. Cosa vorresti dirle? Sono curioso, soprattutto perché questo incontro che tu proponi non si verificherà mai." "Perché no?" domandò Raistlin, in tono tagliente. "Tutto quello che devo fare è andare al tempio. Non possono impedirmelo...non oseranno." "Puoi andare là in qualsiasi momento tu voglia, ma ti servirà a poco. Hai dimenticato la spaventosa calamità che stà per abbattersi sul mondo? Lady Crysania è stata chiamata a combattere la sua bataglia personale contro il Caos, come è accaduto a molti altri. La tua storia, quella di Palin e di Steel Brightblade, sono soltanto alcune delle molte storie che stò attualmente scrivendo." "Lady Crysania è partita da sola?" chiese Raistlin. "No. Con lei c'è un uomo che le è devoto e che l'accompagna, anche se lei non è consapevole della sua vera natura. Questa però è un'altra storia. Accontenta di nuovo la mia curiosità. Vorresti chiederle perdono?" "No" ribbattè Raistlin, freddo. "Perché dovrei? Ha avuto quello che voleva ed io quello che mi spettava. Siamo pari." "Quindi non ti scuseresti con lei, non le chiederesti perdono...allora cosa le diresti?" Raistlin rimase in silenzio per un lungo momento. Adesso si era di nuovo voltato verso gli scaffali di libri e stava fissando le ombre che li ammantavano come se stesse guardando un tempo che non si sarebbe mai verificato. "Volevo dirle che a volte, durante il mio lungo sonno, ho sognato di lei" mormorò.
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