Nick: sunrise82 Oggetto: ircdepressi? Data: 21/10/2005 22.32.18 Visite: 215
Oggi si sente parlare, sempre più spesso, di sfiducia del domani, di stanchezza e disgusto di vivere, di apatia e abulia, di disperazione e altro ancora. Questo "male oscuro", indubbiamente, è più frequente di quanto si supponga. In un mondo, sempre più frenetico e minaccioso, tutto protratto sul falso mito del progresso e dell’<>, piuttosto che <>, che ha smarrito ogni legame con lo scandire dei ritmi della natura, l'uomo vive, ogni giorno di più, un'immane solitudine cosmica, mista ad un penoso sentimento di pathos, che lo precipita in quello stato di tristezza, stanchezza, pessimismo, disinteresse per tutto, insomma di depressione. Vediamo, irchiani, se vi ritrovate nei sintomi depressivi enunciati da un presunto studioso del campo: 1) insonnia o ipersonnia (abbastanza rilevata nell'irchiano medio, non rare le nottate pullulanti di post); 2) scarso livello di energia o stanchezza cronica (diversi sono i post che avvalorano tale punto); 3) sentimenti di inadeguatezza, perdita dell’autostima o autodeprecazione (abbastanza rilevata); 4) diminuita efficienza o produttività a scuola, sul lavoro, o a casa (su questa soprassediamo, altrimenti subentrano anche i sensi di colpa, altamente deleteri); 5) diminuita attenzione, concentrazione o capacità di pensare chiaramente (direi tra i sintomi più spiccati); 6) ritiro sociale (altamente praticato); 7) perdita di interesse o di godimento nelle attività piacevoli (c'è qualcuno che ha sostenuto di aver provato finalmente un orgasmo solo dopo aver raggiunto le 100 risposte con un post); 8) irritabilità o eccessiva rabbia (direi che anche qui ci siamo tutti); 9) incapacità di rispondere con gioia manifesta alla lode o ai riconoscimenti (talvolta vi è difficoltà a riconoscere gli stessi); 10) meno attivo o loquace del solito, si sente rallentato o irrequieto (lo stesso sito appare rallentato ultimamente); 11) atteggiamento pessimistico nei confronti del futuro, lamentele riguardo ad eventi passati, o autocommiserazione (molto frequente); 12) facilità al pianto o crisi di pianto (hanno uguale effetto episodi di scleri, scazzi e minchiate varie); 13) ricorrenti pensieri di morte o suicidio (bene accetti). Scherzi a parte, lo studioso di cui sopra è un esperto di grafologia, ed in base ai suoi studi egli conclude che depressione e diverse altre sindromi psichiatriche si sono presentate per la stragrande maggioranza dei casi in individui accomunati da alcune particolari tendenze nella scrittura...come le aste ricurve, la famosa scrittura discendente e tesa, gli apici ritorti e spazi ristretti tra le parole. Fate un pò voi...io le ho quasi tutte...
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