Nick: fefy Oggetto: ennesimo caso d pedofilia Data: 16/11/2005 14.41.10 Visite: 171
MILANO - Le molestie, anche se considerate "leggere", sempre molestie sono e vanno segnalate, denunciate. Forse proprio per un eccesso di "leggerezza", è andata avanti per oltre dieci anni una vicenda di molestie, protagonista un maestro milanese, vittime alcuni suoi piccoli studenti. Quarantanove anni, l'insegnante adesso ha patteggiato la pena a tre anni di reclusione per violenza sessuale aggravata con l'accusa, appunto, di aver molestato tre alunni. Il caso è esploso la scorsa primavera, quando i genitori di uno dei tre ragazzini hanno denunciato alla polizia che loro figlio era stato al centro di attenzioni eccessive e sospette. La segnalazione ha portato all'arresto dell'uomo, che ora si trova ai domiciliari, e a una sua confessione piena. La vicenda, però - costellata di silenzi e mancate denuncie - era cominciata nel 1993, quando l'uomo era stato sorpreso a molestare alcuni bambini all'interno della scuola in cui insegnava. Nei suoi confronti era scattato un provvedimento disciplinare ma, da parte del preside dell'istituto, non era arrivata nessuna denuncia all'autorità giudiziaria. Nel 2001, il maestro prende di mira un altro ragazzino. La vittima racconta tutto ai genitori che però, essendo affidatari, preferiscono non far intervenire il Tribunale dei minori, e risolvono la faccenda con il preside e gli organismi di rappresentanza scolastica. Anche questi ultimi non denunciano nulla, anzi, stringono un "patto" con l'insegnante, in virtù del quale questi si impegna a non frequentare più la palestra, luogo particolarmente a rischio per la sua patologia, e ad andare da uno psicologo. Al medico, vincolato dal segreto professionale, e quindi impossibilitato a denunciarlo, il maestro confessa un irrefrenabile attrazione verso i bambini. Soltanto a primavera il caso è venuto alla luce. L'uomo ha chiesto al pubblico ministero Marco Ghezzi di patteggiare la pena a tre anni di reclusione, e ha offerto un risarcimento di circa duemila euro a ciascun bambino danneggiato. Il pm gli ha concesso le attenuanti generiche, ravvisando un "sincero pentimento", la volontà di curarsi e il fatto che le violenze siano consistite in molestie non particolarmente gravi. "All'interno delle scuole - dice il magistrato - insegnanti, presidi ed educatori devono capire che non possono valutare da soli che cosa è grave, e che cosa non lo è. Di fronte a molestie anche 'leggere', come in questo caso bisogna presentare una denuncia. Chi non lo fa verrà incriminato perché il reato è perseguibile d'uffico. E il preside, in particolare, è un pubblico ufficiale e ha precisi doveri". Fonte: Repubblica.it. Tie' tie'
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