Nick: Mr_LiVi0 Oggetto: Mainiero ne ha per tutti. Data: 3/3/2006 13.2.25 Visite: 12
Gaffe e sprechi: basta Sanremo, ridateci Vespa di MATTIAS MAINIERO Petizione ai dirigenti Rai: per favore, ridateci la politica in televisione, ridatecela a tempo pieno, sommergeteci di politica. Promessa: ascolteremo in silenzio persino Romano Prodi e i suoi discorsi semi-incomprensibili, non fischieremo i sermoni di Fausto Bertinotti e non ci sganasceremo dalle risate quando Piero Fassino e Francesco Rutelli incenseranno la moralità della sinistra dimenticando Unipol. Siamo disposti anche a sorvolare su qualche evidente esagerazione governativa, tipo l'economia che va bene e gli italiani che non se la passano tanto male. Diventeremo tutti bravi telespettatori, educati e riconoscenti. Voi, però, liberateci da Panariello e dal Festival, Totti, Ilary Blasi e pure Jesse McCartney, che pare sia l'idolo delle ragazzine, non abbia nulla a che fare con il famoso Paul e fondamentalmente sia anche il signor Nessuno della musica internazionale. Ragion per cui ha avuto la sua passerella sanremese, il suo lauto compenso e il suo momento di gloria italiana. Basta, non se ne può più di questo flop festivaliero, questa emorragia di ascolti pagata a prezzi esorbitanti: fra i 7 e i 9 milioni di euro, secondo quanto scrive il settimanale Panorama, con punte di spreco difficilmente eguagliabili. John Travolta, per salire sul palcoscenico senza lasciare alcun segno del passaggio, ha intascato 400 mila euro, la metà di ciò che normalmente serve per realizzare un intero varietà di prima serata. E per fortuna che l'attore è arrivato e dopo quindici minuti quindici se n'era già andato, altrimenti avremmo dovuto svuotare i forzieri della Banca d'Italia: ci è costato la bellezza di 53 mila euro, più spiccioli vari, al minuto. Forse è un record mondiale. Ma tant'è: se Panariello intasca un milione di euro per affossare Sanremo e far fuggire i telespettatori (peggior risultato degli ultimi dieci anni nella seconda serata), è anche giusto che Travolta prenda la sua parte e che Ilary Blasi, in arte signora Pupona, porti a casa 80mila euro per interpretare il ruolo della bella statuina, far vedere uno spezzone di tetta (uno spezzone, mica tutta) e per rilasciare in conferenza stampa un'unica, memorabile dichiarazione: «Mio marito Francesco Totti è venuto al Festival solo per un gesto di amore per me». Si vogliono proprio bene, i due sposini: Roma- Sanremo andata e ritorno, in elicottero e con gamba rotta, per appena ottantamila euro finiti per giunta nel personale borsellino della signora consorte, e senza neanche un centone per il campionissimo. Quando si dice la generosità, e la modestia. Incredibile Festival di Sanremo e degli sprechi. Pensate che un cantante in gara si deve accontentare di un forfait di 40 mila euro che servono per coprire le spese della settimana e ovviamente anche per pubblicizzare la sua canzone. Non ne abbiamo la certezza, ma anche questo dovrebbe essere un record mondiale: ti invitiamo, ti facciamo diventare famoso o più famoso di quanto tu già non sia, lanciamo il tuo brano a livello nazionale e anche internazionale e visto che ti abbiamo disturbato ti paghiamo pure. Pensate, soprattutto, che dopo aver gettato tra i fiori e le ortiche milioni di euro il Festival di Panariello ha conquistato in seconda serata 7 milioni e 271mila spettatori. Quasi inutile sottolinearlo: anche questo è un record, il peggiore da quando esiste l'Auditel. Niente a che vedere, però, con lo storico, insuperabile, inimmaginabile successo registrato sempre in seconda serata. Questa è una storia da raccontare. L'ha scoperta il quotidiano "il Riformista" analizzando gli ascolti minuto per minuto della serata. Il monologo iniziale di Panariello ha totalizzato più o meno il 38 per cento di share. È andata meglio quando Ilary è entrata in scena, meglio ancora con l'ingresso di Victoria Cabello. Ma il picco è stato raggiunto più tardi: 41,95 per cento di share. Motivo? Reggetevi: in quel momento in onda andava la telepromozione della Wind. Persino gli spot battono Panariello, comico senza comicità che riesce a dare il meglio di sè quando sale sul palco, si vede circondato dai fiori e sbotta: «E ora non ditemi che non mi sono fatto il mazzo ». No, non glielo diciamo. Per la verità, del suo posteriore non ce ne frega nulla, anche se ci sembra decisamente grosso, a giudicare almeno dal milionario compenso e dalla complessiva performance. Diciamo solo: basta, non prendeteci più in giro. Spegnete questo festival, ridateci Bruno Vespa e Porta a Porta, Prodi, il discorso di Berlusconi a Washington, il faccia a faccia Tremonti-Rutelli. Facciamo un'altra promessa: se dovesse comparire in video Oliviero Diliberto che si vanta di essere più comunista di Bertinotti non ci meraviglieremo e non penseremo di essere tornati indietro negli anni, a quando il Muro c'era ancora e l'Unione Sovietica era un impero. Ascolteremo, ragioneremo e ce ne ricorderemo il giorno in cui andremo a votare. E ringrazieremo anche la Rai. Oltretutto, queste facce di politici messe a confronto sono soltanto di bronzo, e non costano nulla. Sempre meglio di un festival lastricato di oro e di insuccessi. Vivere... è sorridere dei Guai !!! |