è stato detto:

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è stato detto: il paternalismo borbonico

 ed il familismo amorale sanfedista

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è stato detto:

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magari avessimo ancora questi due grandi popoli come gia detto, ora abbiamo, il paternalismo cammorristico riportato quasi da tutti gli schieramenti a Napoli, e il fallimentista sistema italico.

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l'attuale paternalismo appartiene  a buona parte della classe politica. Questo paternalismo non ha nulla a che vedere con il liberalismo della rivoluzione francese o l'egalitarismo della rivoluzione proletaria. E'una categoria politica riferibile ad un arco temporale anteriore alla rivoluzione francese- dunque feudale, latifondista, borbonica. Il regnante concede favori (consulenze, finanziamenti, ecc.) i latifondisti speculano sulle rendite di posizione (non più feudi, ma immobili, fitti, dividendi azionari) senza fare impresa

il familismo amorale sanfedista è la matrice della camorra. Siccome non c'è stato di diritto, ma solo i favori del principe, occorre non fare affidamento sulla legge e sulla pubblica amministrazione. Vince il più forte, quello che sa difendere la sua famiglia. Costui ha un atteggiamento ipocrita nei confronti del detentore del potere legittimo...da una parte lo combatte...dall'altra cerca di ingraziarsene i favori e teme l'avvento della società basata sul diritto. 

E'questo il motivo per cui i rivoluzionari (veri o fasulli) a napoli vengono sempre decapitati--si trovano stretti nella morsa di un popolo furbo ma senza fiducia e prospettiva ed un potere arrogante ed incapace di riformarsi al tempo stesso.

Il popolo quando parla di lotta di classe, non sa neanche cos'è...perché non c'è stata rivoluzione borghese e non c'è coscienza di classe. L'antagonismo contro i ricchi sfruttatori...specie quando è diretto contro la sparutissima borghesia liberale (se esiste) pare più il grido dei lazzaroni sanfedisti che gridavano "a morte li giacobbe" e però invece di liberarsi dai gioghi... aprivano le porte della città...al re...!!!