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Nick: Alex
Oggetto: re:x Alex
Data: 26/2/2004 0.24.22
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la trama...
Nel finale di "A MEIA-NOITE LEVAREI SUA ALMA" vediamo Zè Do Caixao (interpretato dal regista stesso, Josè Mojica Marins) morire con gli occhi orrendamente fuori dalle orbite, a seguito delle orrende visioni generate dalla strega del villaggio. "ESTA NOITE ENCARNEREI NO TEU CADAVER" inizia esattamente dove finisce quel film: la gente del villaggio trova nel cimitero Zè Do Caixao, ma il becchino non è morto. Dopo aver subito un operazione agli occhi che gli farà recuperare la vista, Zè viene processato e assolto per mancanza di prove. Il perfido becchino, con l’aiuto del fedele Bruno (un freak non presente nel primo film), rapisce sei donne e le porta a casa sua. La sua ossessione di concepire il figlio perfetto accoppiandosi con una donna perfetta lo porta a compiere un orrenda tortura sui corpi delle donne rapite, per provarne il coraggio e la resistenza: fa invadere la loro camera da orrende tarantole e, come se facesse una selezione naturale, fa uccidere tutte quelle che hanno urlato in preda al terrore, risparmiando invece l’unica che ha avuto il coraggio di sopportare questa perfida prova. Ancora più crudele, Zè vuole accoppiarsi con lei mentre le altre cinque donne vengono uccise in un pozzo pieno di serpenti, ma la ragazza non riesce a sopportare il senso di colpa. Mentre muore, una delle vittime lo maledice dicendo che verrà a prenderlo dall’aldilà per incarnarsi nel suo cadavere, ma Zè continua a godersi lo spettacolo ridendo satanicamente. Intanto il commissario, certo della sua colpevolezza, vorrebbe accusarlo, ma non ci sono prove certe che Zè ha a che fare con i rapimenti delle donne. E poi la sua attenzione è rivolta a sua figlia Laura, una strana ragazza, misteriosa e fredda, che sta per arrivare nel villaggio. Quando Zè la vede capisce subito che è lei la donna giusta per generare il figlio perfetto. Anche Laura è attratta dal becchino e, contro il volere del padre e del fratello, si stabilisce a casa di Zè. E Laura rimane incinta. La teoria di Zè sta per essere provata: non esiste Dio, paradiso o inferno, non esiste l’aldilà, esiste solo l’uomo che, per vivere in eterno, deve generare un figlio maschio che abbia nel suo sangue il sangue del padre. Ma una notte, mentre dorme, Zè viene trascinato da un uomo nero all’inferno, dove avrà la sconcertante rivelazione che il diavolo ha il suo stesso volto. Svegliatosi di colpo, consolato e rincuorato da Laura, Zè corre al villaggio per dare a tutti la notizia che presto diventerà padre. Gli uomini del commissario cercheranno di ucciderlo, ma l’infernale astuzia di Zè li farà cadere in una trappola. Nel frattempo il popolo insorge, stanco dei soprusi subiti da Zè, e vuole linciarlo. Ma quello che in verità preoccupa Zè è la salute di Laura, che peggiora di ora in ora a causa di complicazioni dovute al figlio che aspetta. Laura morirà, facendo impazzire Zè che correrà incontro al popolo inferocito che vuole ucciderlo. Solo in punto di morte, Zè Do Caixao ammetterà che la verità è la parola di Dio, e che è il crocifisso la vera essenza della vita eterna. "ESTA NOITE ENCARNEREI NO TEU CADAVER" esce nel 1966, tre anni dopo il primo film di Marins. Il film viene interamente girato a San Paolo, in una sinagoga abbandonata trasformata da Marins in un enorme studio. La lavorazione travagliata del film è stata segnata da una tragedia, la morte di un assistente operatore avvenuta in circostanze strane, e dal quasi arresto di Marins accusato di maltrattamenti alle attrici (ricordiamoci che le tarantole e le serpi usate nella sequenza delle 6 mogli sono vere). Alla sua uscita in Brasile questa pellicola è stata censurata in più punti. Per esempio la scena della discesa all’inferno di Zè (l’unica parte a colori del film) in realtà dovrebbe durare 12 minuti. Inoltre a Marins è stato imposto un finale più positivo, infatti guardando il film non si capisce bene come mai di colpo Zè si converte e rinnega le sue teorie sull’inesistenza di Dio e sull’idiozia della religione. Nel 1996, trenta anni dopo, è uscita la versione integrale restaurata di "ESTA NOITE…" infatti, oltre alle scene recuperate nella loro totale integrità, il finale è così come Josè Mojica Marins l’aveva concepito, con Zè che muore mentre urla che Dio non esiste e che lui non crede a nessun essere supremo, Dio o Satana che sia. Ai tempi, il censore Augusto Da Costa, gli aveva fatto rigirare questa sequenza, pena il divieto di distribuire il film. Resta da dire che in questo film il male e la crudeltà si sentono in maniera quasi palpabile, con due scene da antologia come la marcia a ritmo di tamburi di decine e decine di tarantole vere sui corpi delle sei mogli di Zè, e la stupenda sequenza onirica a colori della discesa di Zè all’inferno, un inferno surreale e crudele che sembra uscito dalle iconografie di Dorè o dai quadri di Dalì. Inoltre è da segnalare la stupenda sequenza dei titoli di testa che, col solito stile di Marins, fa bella mostra delle scene più raccapriccianti e deliranti che si vedranno nel corso del film. La filmografia essenziale di Josè Mojica Marins comprende i seguenti film: "A MEIA NOITE LEVAREI SUA ALMA", "ESTA NOITE ENCARNEREI NO TEU CADAVER", "EXORCISMO NEGRO", "FINIS HOMINIS", "O DESPERTAR DA BESTA", "DELIRIOS DE UM ANORMAL", "O ESTRANHO MUNDO DE ZE DO CAIXAO", "INFERNO CARNAL", "MUNDO MERCADO DE SEXO", "A ESTRANHA HOSPEDARIA DOS PRAZERES", "TRILOGIA DO TERROR" (una co-regia), "DEMONIOS E MARAVILLHAS" (il suo cortometraggio più famoso). Una curiosità: Josè Mojica Marins, classe 1935, gira il suo primo cortometraggio, "O JUIZO FINAL", in super-8 alla prematura età di 12 anni e in poco meno di un anno di lavoro … non è che le sue teorie sull’esistenza e sul "bimbo perfetto" sono vere?
