Nick: POESIA_70 Oggetto: :Anoressia mentale Data: 18/11/2006 18.44.46 Visite: 34
[modifica] L’anoressia mentale Condizione morbosa caratterizzata da una grave riduzione dell’alimentazione (e non dell’appetito)che può condurre a cachessia e a morte certa. Ne sono colpite le donne in età giovanile e raramente gli uomini. Sono soggetti con buon livello intellettivo, di classe sociale media o superiore, scrupolose, attive, perfezioniste, non accettano la sessualità, la fisicità e il diventare adulte e hanno una bassa stima di loro stesse. Le madri sarebbero fredde, dominanti, aggressive, frustrate socialmente, preoccupate eccessivam della salute e dell’educazione dei figli; la figura del padre risulterebbe insufficiente o di secondo piano rispetto alla madre. Nella storia di queste pazienti è frequente un passato di modesta obesità che segna l’inizio delle restrizioni alimentari. I soggetti pur avendo appetito e pur essendo molto interessate al cibo (possono essere anche brave cuoche) mangiano sempre meno, evitano di mangiare in presenza di altri, riducono il cibo in pezzetti minuti, lo nascondono in fazzoletti o in giro per tutta la casa. Per ridurre il loro peso ricorrono al vomito autoprovocato, negano il problema della loro condotta alimentare e il loro disturbo fa sì che si vedano grasse anche quando sono magrissime da far paura. Qualunque aumento di peso, anche modesto, viene avvertito come minaccioso e causa ansia, depressione e comportamenti impulsivi. Gravi i sintomi fisici: tipica è l’amenorrea che nel 50% dei casi precede il grave dimagrimento, e comunque tutti gli organi soffrono. Il decorso è vario: il 30% guarisce senza bisogno di particolari cure Il 30% si stabilisce in una condizione poco soddisfacente Il 30% migliora ma va incontro a recidive Il 10% ha un esito letale in condizioni di cachessia. Sono possibili numerosi interventi terapeutici: biologici (psicofarmaci antidepressivi in particolare quelli più attivi sulla serotonina, insulina, ormoni) e psicologici (terapie psicodinamiche, comportamentali, sistemiche, individuali, familiari). In alcuni casi può essere utile l’allontanamento dalla famiglia con un ricovero in un ambiente dove si procede a un computo accurato delle calorie, a un controllo perché le pazienti non vomitino, e all’integrazione della dieta con sostanze essenzia
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