Nick: Alice Oggetto: qlk sull'infibulazione Data: 16/4/2004 21.46.27 Visite: 15
Infibulazione, ogni anno mutilate 2 milioni di bimbe Qualcuna comincia a ribellarsi, ma la pressione sociale e famigliare sulle giovani è pesantissima di TERESA SERRAO -------------------------------------------------------------------------------- ROMA - I Bambara, una delle etnie del Mali, le chiamano "bikaloro", un gravissimo insulto che vuol dire esseri privi di ogni maturità. Sono le donne non escisse, quasi "non donne". Le donne bambine, quelle cioè che a pochi anni di età, tra i cinque e i dodici più o meno, non hanno subito la mutilazione degli organi genitali, clitoride e piccole labbra. Perché questa di togliere qualsiasi fonte di piacere alle fidanzate e alle mogli, per preservare la loro verginità e assicurarne la fedeltà, è una tradizione antica che risale a prima dell'Islam. Al momento della "cerimonia" le ragazzine più grandi non devono gridare: sarebbe una prova negativa, farebbero vergognare i loro genitori."Se piangi non sei degna di tuo padre", cantano le donne del villaggio. All'uscita le piccole trovano i tam tam ad accoglierle: è una festa. "Se non sei escissa non hai amici, non hai diritto a farti corteggiare da nessun ragazzo, non puoi comportarti da donna". Sette giorni per rimarginare la ferita, altrimenti si va in ospedale. Se si sopravvive in quella stanzetta buia, lontane da casa, spesso lontane dai genitori, dopo essere state tagliate con un coltellino arrugginito senza nessuna anestesia. E così si continua, 100, 130 milioni nel mondo denuncia l'Oms, ogni anno due milioni in più, in Africa, ma anche in Europa, negli Stati Uniti, ovunque. Anche se ogni tanto arriva qualche notizia confortante: qualche giorno fa in Guinea, a Koroussa, cinquecento chilometri a est della capitale Conakry, decine di mutilatrici hanno abbandonato il loro ferro del mestiere in una cerimonia simbolica. E' un uomo, Ousmane a cominciare il viaggio ne L'iniziazione, insieme a donne che hanno capito e hanno rinunciato. Le voci narranti sono spesso quelle di bambine e donne che si raccontano. Non una, ma tante storie. Come quella della piccola, bellissima Hatù, che va a farsi iniziare non sospettando nulla. E si reca obbediente dalla tagliatrice pensando che sia una brava parrucchiera che la deve far bella nel primo giorno di scuola.
|