Nick: Shamal Oggetto: re:Alessandro Data: 8/5/2007 16.23.19 Visite: 29
ALESSANDRO E IL MARE - R. VECCHIONI Il tramonto era pieno di soldati ubriachi di futuro fra i dadi, le bestemmie e il sogno di un letto più sicuro; ma quando lui usciva dalla tenda non l'osavano nemmeno guardare: sapevano che c'era la sua ombra sola davanti al mare. Poi l'alba era tutta un fumo di cavalli, gridi e risate nuove; dove si va, passato il Gange, generale, parla, dicci solo dove; e lui usciva dalla tenda bello come la mattina il sole. Come in una lontana leggenda, perduta chissà dove... E tornava bambino, e tornava bambino, quando stava da solo a giocare nei viali di un immenso giardino; la fontana coi pesci dai riflessi d'argento, che poteva soltanto guardarla, mai buttarcisi dentro. Non un capello fuori posto mentre entrava a cavallo nel mare, e il cuore, il cuore gli batteva addosso come a una donna che si va a sposare; e tutti lo seguirono cantando senza nemmeno sospettare, e gli andarono dietro contenti di dover annegare. E tornava bambino, e tornava bambino, quando stava da solo a giocare nei viali di un immenso giardino; la fontana coi pesci dai riflessi d'argento, che poteva solo guardarla, mai buttarcisi dentro. E mentre si voltava indietro non aveva niente da vedere; e mentre si guardava avanti niente da voler sapere; ma il tempo di tutta una vita non valeva quel solo momento: Alessandro, così grande fuori, così piccolo dentro. |