Nick: neXus "™" Oggetto: re:chi mi sa dire... Data: 17/5/2007 0.11.23 Visite: 34
A quanto pare il suo antenato è il vermouth piemontese. Poi all'inizio dell '800, un signore svizzero del Jura, basandosi su ricette locali fece un distillato a base di artemisia, menta, anice e altre erbe che ebbe un gran successo. Per motivi vari fondò una distilleria in Francia, dall'altra parte del confine. Il signore si chiamava Pernod. Vi dice qualcosa? Dopo un secolo in cui l'assenzio fu ritenuto il principale responsabile dell'abbrutimento alcolistico (leggere "L'Assommoir" di E. Zola) divenendo un problema sociale, all'epoca della Grande Guerra fu messo fuorilegge sia in Francia che in Svizzera. Il proibizionismo fu una catastrofe economica per le distillerie, le quali cercarono un prodotto alternativo che piacesse. Ed ecco, dall'anice, il pastis. Adesso per degustare il vero assenzio bisogna andare dalle parti di Neuchatel, dove esistono veri e propri club di appassionati tradizionalisti i quali si avvalgono del fatto che in Svizzera è proibita la fabbricazione e il commercio, ma non è proibito il consumo. Per cui basta per esempio "trovare in soffitta" qualche antica bottiglia di produzione anteguerra (1a GM) dal contenuto difficilmente databile per essere teoricamente a posto, come diceva nel film un pacifico signore che lodava la presunta previdenza del nonno... Naturalmente là distillano eccome, ma clandestinamente, e ci sono gravissime sanzioni fiscali per chi si fa pescare. La nocività della bevanda pare che non sia mai stata dimostrata, nemmeno dalle autorità chimiche federali, e gli appassionati bevitori appaiono tutt'altro che dei viziosi tossicomani. Semmai degli allegri e pacifici buontemponi che si riuniscono per degustare una specialità tradizionale. In realtà pare che gli stessi risultati di abbrutimento si possano ottenere con l'abuso di Genepy o grappa o qualsiasi altro alcolico: semplice alcolismo. Sul modo di degustarlo, è la stessa cosa del pastis, si aggiunge acqua che da trasparente lo rende verdino o giallo o bianco secondo la composizione. La zolletta di zucchero può servire ad ammorbidirne il gusto. Il vero appassionato svizzero si reca a fare una passeggiata nel bosco e, nei pressi di una fontana, spesso trova una bottiglia dimenticata da qualcuno, forse un folletto alcolista. Quindi ne versa un po' nel bicchiere che porta in tasca per ogni evenienza e mettendolo sotto la fonte fa battere il getto d'acqua gelido contro la parete del bicchiere in modo che il tutto si emulsioni al punto giusto. E sempre torna a casa con le sue gambe. Rarissimi i casi di qualcuno trovato riverso nella neve per la sbornia. |