Nick: Fred Mile Oggetto: re:La morte Data: 23/5/2007 8.37.30 Visite: 42
In alcune culture, in alcuni momenti storici, la morta é stata ed é considerata niente più un ''momento'' della vita. Di sicuro le morti improvvise, quelle subite con violenze scellerate, creano scalpore, smuovono un pensiero unanime pronto a stigmatizzare. Ma il senso é sempre uno e solo: la perdita di una persona amata. La morte é un momento molto importante per chi ha amato, e non andrebbe condiviso con nessuno. Ma credo che noi oggi, vittime di un'atarassia universale dovuta ai media e ai tempi, questo non lo potremmo capire mai, se non nel momento di una morte che si trasforma per noi in tragedia. Parlo perché leggo un post, e m'immagino a scriverne uno io, se dovesse morire mia madre. O il mio migliore amico. Anche questo è sintomo di distacco. Oggi ci disperiamo per chi muore, paradossalmente perché non capiamo più cosa sia la Morte. Non la contempliamo, così veloci, così superficiali, così egoisti, perfettamente modellati da questo secolo davvero orribile. Scuro peggio del cielo della New York dell'undici/09. E comunque, la solita solfa del ''carpe diem'' perché si muore da un momento all'altro, é semplicemente una frase pro-forma che da secoli addietro é arrivata sino a qui. Una cazzata enorme, poiché invece che carpe diem, io direi semplicemente (non dire proprio. Ma se mi si costringesse a parlare della Morte a qualcuno, direi così) di provare a vivere la vita nel miglior modo possibile. Non pensando alla morte finché non sarà lei a farsi viva con noi. In fondo... "bevi ancora, c'è tempo, e se non c'è, va bene lo stesso". - Fred, com'era Parigi? - - Non lo so, in realtà. Ma i tetti delle case, sono stupendi. - |