Nick: Bardamu Oggetto: re:QUANTO SIETE UNICI Data: 31/5/2007 13.41.57 Visite: 23
Il presidente del Consiglio, quello della Repubblica. Tutti spiati. Informazioni strettamente personali sono state trafugate da data-base informatici protetti: rapporti su case, eredità e patrimoni. Con Romano Prodi è stata spiata anche sua moglie Flavia. Dati rubati forse per semplice curiosità, o forse, rivenduti ad avversari politici, giornali, investigatori privati.
Passati ai raggi x anche i beni di Giorgio Napolitano. E secondo altre fonti nella lista ci sono anche i nomi di Massimo D'Alema e Francesco Rutelli.
L'onda lunga delle inchieste milanesi su spioni e spiati eccellenti non si arresta. Anzi questa volta punta in alto: nel mirino di indagini parallele e clandestine le più alte cariche dello Stato. Ma anche calciatori della nazionale campione del mondo, giocatori di Milan e Inter portati in trionfo a Berlino e nomi dello spettacolo: sicuri quelli di Alessandro Del Piero, di Francesco Totti e dell'ex velina di "Striscia la notizia" Giorgia Palmas.
Ieri il procuratore di Milano Francesco Prete ha dato l'ok a 250 perquisizioni in tutt'Italia. Centoventotto gli indagati. L'accusa è: violazione di sistemi informatici. Dopo i dossier illegali di Telecom e la bufera del Lazio-gate arriva una nuova conferma di un sistema diffuso di spionaggio politico, ad alto livello, ma anche nelle campagne elettorali locali. Ieri gli uomini dello Scico, centro di investigazioni sulla criminalità organizzata della Finanza di Roma, hanno bussato a casa di 128 "spioni", per lo più gente comune, impiegati dell'Agenzia delle Entrate, da Torino a Palermo.
Nel gruppo degli indagati anche undici Finanzieri, un dipendente del Demanio e un collega dell'ufficio delle Dogane. A casa e nei pc di alcuni indagati già trovate le cosiddette "strisciate": la prova inconfutabile dell'accesso ai terminali dell'Anagrafe tributaria.
L'inchiesta è firmata Milano per una scelta di opportunità, visto che i pm lombardi indagavano già sugli accessi abusivi ai sistemi informatici dell'Agenzia delle entrate per il caso dei dossier Telecom (tra gli indagati infatti ci sono due impiegati dell'Agenzia di Firenze) e perché l'inchiesta sarebbe "radicata in Lombardia" dicono gli investigatori. Ora la procura però mira a capire se c'erano dei committenti. A chi sono finite queste informazioni riservate e che uso ne sia stato fatto.
di ELSA VINCI e CRISTINA ZAGARIA (27 ottobre 2006) |