Nick: MILLWALL^ Oggetto: un paio di considerazioni Data: 23/5/2004 14.15.39 Visite: 37
innanzitutto non so quanto sia opportuno un post ad personam, proprio in virtù della pacatezza che ritengo necessaria per confrontarsi su certe questioni che sono molto complesse. poi mi sfugge l'oggetto del contendere, cioè mi sembra "troppa carne a cuocere", secondo me la discussione è di tale ampiezza che non può essere risolta con poche righe qua, visto che intorno a questi temi sono state scritte e vengono scritte tuttora migliaia di pagine. senza voler entrare nel vivo della discussione, perchè mi sfugge come sia nata e come sia evoluta, c'è senza dubbio un rapporto fra un certo pensiero fascista e l'idealismo gentiliano. ma secondo me il fascismo è un fenomeno, al pari del comunismo, cosi' complesso e con tanti riferimenti teoretici, che forse sarebbe più lecito parlare di fascismi al plurale. il fascismo "socializzatore" delle origini, che riprenderà quota almeno come intenzione programmatica con l'esperienza della RSI, è lo stesso del fascismo che continua quasi senza colpo ferire la tradizione conservatrice della destra italiana a cavallo fra 800 e 900? L'ampiezza delle posizioni e delle polemiche sorte all'interno dello stesso fascismo ci parlano di una pluralità di interpretazioni difficilmente riconducibili all'interno di un pensiero unico. c'è il sindacalismo rivoluzionario, c'è il malcontento post prima guerra mondiale, c'è l'impresa di d'annunzio e molto molto, altro ancora. poi. le vie del pensiero occidentale s'intrecciano da almeno due secoli a questa parte, se da una parte c'è il nesso iniziale fascismo idealismo, dall'altra come dimenticare che lo stesso idealismo sia fra i principali caposaldi ad esempio della scuola di francoforte? basta risolvere col riferimento alla categoria dell'idea le differenze abissali che esistono fra il pensiero di gentile e quello di adorno? oppure fra quello dello stesso adorno e walter benjamin? e parliamo di autori che partono da marx, ma senza accettare il superamento che questi fa del pensiero "idealista" hegeliano. rispetto al positivismo. in che senso lo vedi in relazione al nazismo? il positivismo viene tirato in ballo spessissimo nella storia del pensiero politico e filosofico degli ultimi due secoli. ad esempio c'è un certa interpretazione marxista che ha senza dubbio una matrice positivista, ma sempre restando all'interno dello schieramento marxista c'è invece una critica feroce nei confronti di queste posizioni messianiche. insomma cosi' rischiamo di parlare di tutto e di niente. magari se provate a fare un breve sunto della questione ne capiamo qualcosa in più tutti. poi fossi in te, non terrei conto dei messaggi privati, generalmente ho scarsissima stima di chi non palesa le proprie opinioni, anche di questo tizio che dici essere di sinistra, ma sulle cui posizioni non posso dir nulla, perchè non ha avuto la "gentilezza" di rendercene partecipi. a me gli imboscati non piacciono. a te? un'ultima cosa, se non sono d'accordo con te (te generico) è necessario che io ti tacci di ignoranza? magari è vero e scontato che chi è di sinistra non conosca approfonditamente alcuni autori di destra, soprattutto quelli meno noti, cosi' come credo che chi è di destra non abbia letto approfonditamente marx, lenin, marcuse, horkeimer, adorno, benjamin, ecc. a destra, giusto come esempio, quanti hanno letto i grundrisse o il V capitolo inedito sulle macchine, dove 150 anni prima marx con il concetto di "general intelect" anticipa la fabbrica post fordista? |