Nick: Viola* Oggetto: re:Autoritratti Data: 21/11/2007 17.41.48 Visite: 57
a proposito del secondo autoritratto: "Rembrandt era ricco, era famoso, ma era atteso. I suoi occhi cercano il punto dell'incontro decisivo, dell'incontro che vale una vita" e poi: "Rembrandt, che è nato pittore in uno sguardo spalancato e attonito sul mondo, torna a essere sguardo nel momento in cui il mondo pende sul buio. Si è fatto elegante per questo momento: si è fatto attento. E si dipinge, perché tutto può essere rappresentato, anche ciò che è stato decretato irrappresentabile, come la morte. E se tutto può essere rappresentato, allora tutto deve essere rappresentato. L'angelo della morte ha mille occhi. Con questi occhi Rembrandt è sceso nell'ombra e ha descritto l'ombra. Gli occhi si sono via via spenti. Questo, dell'Autoritratto dell'Aia, è l'ultimo occhio, ben aperto sull'ultimo evento della cecità definitiva, forse per scoprire l'altro oltre il niente. Rembrandt l'ha dipinto, ha dipinto questo confine. Solo un altro pittore, Van Gogh, arriverà a tanto." "quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia e amarono la tua bellezza con falso e vero amore, ma un solo uomo amò in te l'anima pellegrina e amò il dolore del tuo mutevole volto" W.B. Yeats |