Nick: Shamal Oggetto: re:SOLIDALI FUORI RAZZISTI A CASA Data: 23/6/2004 23.43.45 Visite: 13
C'è un problema di fondo: l'identità di condominio. Parlo da persona che da capodichino (dove vivono i miei e che è una zona brutta, squallida e piena di idioti) si è trasferita all'arenella (zona meno brutta, meno squallida ma ugualmente piena di idioti). Definizione di idiota (in questo contesto): persona che non ha rispetto per nessuno, che ti supera a 100 all'ora mentre scendi per Pietro Castellino (dove vivo) nella corsia preferenziale e finisce la corsa sbattendo contro una macchina che usciva timidamente di una traversa. Non so se l'idiota in questione fosse di secondigliano, del vomero o di pollena trocchia (che poi, come si fa a saperlo? chi è in grado di giudicare il quartiere di provenienza da una semplice occhiata o da una minaccia a mano armata?). Sono stato rapinato a mano armata due volte: una al museo (pistola), l'altra in una pizzeria ai camaldoli (pistola e mitraglietta). In un'occasione sono stato minacciato con un coltello, ma reagii. Una volta hanno provato a fregarmi il portafogli. Ero a Milano. Da quando la metro arriva da piscinola a piazza vanvitelli, mi capita di vedere più ragazzini di prima. Posso pensare che vengano dalla periferia nord e vadano a fare la passeggiata a via scarlatti. Anni fa andai a insegnare in una scuola della 167, non ho mai visto ragazzini più svegli, uno mi disse che nell'ascensore del suo palazzo mettevano le bustine, e mi chiese a chi doveva rivolgersi. In un istituto di secondigliano (J. J. Rousseau) i ragazzi giravano con i coltelli in tasca, e dopo una settimana rinunciai all'incarico (dopo averne sospeso due e avere comminato nove rapporti). La signora del piano di sopra stende i panni gocciolanti e una volta ha buttato nel mio balconcino una busta piena di resche di pesce. Una volta, dalle parti di piazza garibaldi, un nero che mi veniva incontro mi prese di peso e mi spostò (ero molto più giovane e molto più leggero). Stavo per essere investito da una 500 guidata da uno che poteva essere di secondigliano, di capodichino o dell'arenella. Non lo seppi mai (ma lui proseguì e buttò sotto una vecchia). Mia sorella è nata alla clinica Santa Patrizia. Per questo io e la sorella più grande, nati in una clinica di nome Spinelli (omen nomen) a via del parco margherita (clinica che non esiste più dal '61) la chiamavamo "secondigliana". Da piccoli si scherza, ma poi si cresce. |