Nick: oppio_ Oggetto: articolo del corriere Data: 21/2/2008 23.6.18 Visite: 64
LA SERBIA RITIRA L'AMBASCIATORE IN ITALIA DOPO IL RICONOSCIMENTO DELL'INDIPENDENZA DEL KOSOVO Belgrado, attacco l'ambasciata Usa Oltre 70 i feriti. Tv serba: un morto Un cadavere carbonizzato trovato all'interno della sede diplomatica assaltata con spranghe e fiamme Manifestazione a Belgrado (Ap)BELGRADO - Alta tensione a Belgrado dove al grido di «il Kosovo è serbo» decine di migliaia di serbi sono scesi in piazza invocando il ritorno del nuovo Stato al rango di provincia. Al termine della manifestazione un gruppo di manifestanti con i colori degli ultras di calcio hanno attaccato l'ambasciata americana (che era vuota) con bastioni e spranghe di ferro rompendo finestre e porte e appiccando il fuoco. All'interno della sede diplomatica è stato trovato un corpo carbonizzato non identificato. Lo ha riferito la televisione Pink. La notizia non è stata ancora confermata da fonti ufficiali. Assaltate anche altre sedi diplomatiche e una filiale dell'Unicredit. Organizzata dal governo, la manifestazione è stata la sfogo dell'impotenza serba di fronte prima alla dichiarazione unilaterale di indipendenza e poi al riconoscimento del nuovo Stato da parte dei principali paesi europei, a parte la Spagna. Almeno 500mila persone hanno partecipato al corteo secondo il governo serbo. C'erano anche uomini di cultura, come il regista Emir Kusturica. Il Kosovo, ha detto Kostunica nel comizio, «è il primo nome della Serbia. Il Kosovo appartiene alla Serbia. Il Kosovo appartiene al popolo serbo. Così è stato sempre e sempre sarà così». «Se noi serbi rinunciamo alle nostre radici, il Kosovo e la sua storia, chi siamo noi?», ha continuato tra gli applausi il premier, da sempre intransigente di fronte all'indipendenza della regione. TADIC: BASTA VIOLENZE - Il presidente della Serbia, Boris Tadic, ha lanciato stasera da Bucarest, dove è in visita, un appello alla calma e alla «cessazione immediata delle violenze e degli attacchi alle ambasciate straniere». Lo hanno riferito media serbi. La protesta pacifica contro la secessione del Kosovo «è legittima», ha detto Tadic, ma «le violenza allontanano soltanto il Kosovo dalla Serbia». Il presidente, l'esponente più moderato dell'attuale vertice politico serbo, ha poi sollecitato «tutti gli organi dello Stato a fare il loro dovere secondo la legge» per fermare i facinorosi. Tadic aveva dato il patrocinio alla grande manifestazione di piazza svoltasi oggi a Belgrado per protestare contro l'indipendenza unilaterale del Kosovo, ma all'ultimo momento si è defilato, evitando di partecipare di persona e preferendo confermare la sua visita di Stato in Romania RICONOSCIMENTO - - La Serbia si ribella all'indipendenza del Kosovo, ma nulla può fare di fronte ai riconoscimenti che arrivano progressivamente dalle principali capitali europee, compresa l'Italia, che lo ha fatto nel corso della seduta odierna del Consiglio dei Ministri. Subito dopo la Serbia ha annunciato il ritiro del proprio ambasciatore da Roma. Il ministro degli Esteri serbo, Vuk Yeremic, ha confermato il richiamo per consultazioni dell'ambasciatore in Italia, Sanda Raskovic-Ivic, in segno di protesta contro il riconoscimento italiano della indipendenza del Kosovo (ascolta l'audio) «AMICI DELLA SERBIA» - «Il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo - ha precisato Prodi - non toglie nulla alla Serbia» con la quale l'Italia continua e continuerà ad avere sempre un rapporto di «amicizia e affetto». Lo stesso presidente del Consiglio ha fatto sapere che il voto del governo non è stato unanime e che c'è stata la defezione del ministro della Solidarietà sociale, l'esponente di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. Il riconoscimento dell'Italia dell'indipendenza del Kosovo «non è una scelta mossa da ragioni di ostilità», ha poi evidenziato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Alle perplessità di Ferrero hanno fatto eco le parole del presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che ha preso le distanze dalla decisione del governo di riconoscere l’indipendenza del Kosovo: «È una precipitazione, secondo me sbagliata», osserva. «Questa decisione - aggiunge il leader della Sinistra arcobaleno - avrebbe dovuto essere accompagnata da una maggiore criticità e da un tempo più lungo». Papa Benedetto XVI (Ansa)«AGIRE CON MODERAZIONE» - Delle tensioni che si registrano al di là dell'Adriatico si è occupato anche Papa Benedetto XVI, che chiede a tutte le parti interessate «di agire con prudenza e moderazione, a di cercare soluzioni che favoriscano rispetto reciproco e riconciliazione». Il pontefice ha detto queste parole al neoambasciatore della Serbia in Vaticano, Vladeta Jankovic, ricevuto per la presentazione delle credenziali. «La Santa Sede - ha detto il Papa al diplomatico serbo - condivide il vostro profondo desiderio che la pace che è stata raggiunta sia compiuta e porti ulteriore stabilità alla regione». L'appello alle parti alla moderazione in Kosovo è stato formulato da Papa Ratzinger dopo un richiamo alla recente storia dei Balcani e un invito a «accettare il perdono, per essere riconciliati con i nostri vicini e costruire insieme la civiltà dell'amore dove tutti sono accettati e rispettati». http://www.ircnapoli.com/h.asp?n=83542 NON VOGLIO PIU' AVERE NIENTE A CHE FARE CON GENTE COME VOI Don't ask me why I play this music, 'cos it's my colture, so naturally I use it boiate boiate |